Tracollo Roma, ora la Champions è più lontana

Più informazioni su

Vergogna, tristezza, preoccupazione. Non possono essere altre le parole da usare per descrivere l’ennesima prestazione ridicola di una stagione già quasi compromessa a novembre. Il quarto posto si sta allontanando sempre di più e sembra che la squadra non riesca a uscire da questa serie di Blackout ormai ciclici, che hanno portato a buttare veramente troppi punti per strada. Atalanta, Chievo, Bologna, SPAL e adesso Udinese, non certo delle corazzate, con le quali la Roma è stata in grado di fare a malapena 2 punti.

È il caso che qualcuno si cominci a fare definitivamente qualche domanda. La squadra non ha assolutamente gioco, in campo regna l’anarchia più totale e anche le cose migliori nascono sempre e comunque solo da iniziative individuali. L’analisi della situazione è tutto meno che complicata. Da una parte una difesa imbarazzante che prende gol con una facilità disarmante, al di là degli uomini in campo e di un Fazio che, con il passare del tempo, sta diventando sempre più deleterio.

Dall’altra invece una fase offensiva confusa, contraddistinta da scelte spesso sbagliate e una disorganizzazione dilagante; per non parlare del fatto che la Roma quando arriva al tiro conclude sempre con un’imprecisione abominevole. I gol sbagliati sono sempre di più e questo è inammissibile per una squadra che ha ambizioni d’alta classifica.

Purtroppo per il resto non c’è molto da dire sulla partita, che a livello di cronaca ha veramente molto poco da raccontare a parte il gol bellissimo di De Paul al 54’, quello annullato con il VAR a Pussetto, il catenaccio di Nicola che vince all’esordio sulla panchina Friulana e il possesso palla sterile dei giallorossi, raramente pericolosi in maniera concreta salvo pochissime eccezioni.

Se prima era complicato rimontare in classifica per ottenere un posto in Champions, la Roma sicuramente ha fatto di tutto per renderlo ancor di più una “Mission Impossible”. Le squadre davanti vanno a un ritmo molto alto e i giallorossi in neanche due mesi hanno buttato via già tanti punti.

In generale si stanno pagando con gli interessi tutti gli errori che quest’estate si sono fatti in fase di mercato e nella costruzione erronea di una squadra che appare incompleta e strutturata male. Ma soprattutto, si subiscono le conseguenze della scelta delittuosa di tenere in panchina nonostante tutto un allenatore come Di Francesco che, con tutto il rispetto, ha commesso decisamente troppi errori nella gestione di alcuni giocatori in particolare e che non è mai stato in grado di dare un’identità chiara alla squadra. Un tecnico che un qualunque Ds con un minimo di buon senso doveva avrebbe esonerato già dopo l’ecatombe di Bologna…

Ognuno poi pensi quello che vuole e si prenda le proprie responsabilità. Solo una cosa è certa, se una squadra in un anno passa dal competere con Napoli e Juventus per le zone alte della classifica a fare appena 19 punti dopo 13 partite a metà classifica evidentemente c’è qualcosa che non va.

 

Francesco Bastianini

Più informazioni su