Un tempo ciascuno non contenta nessuno: Genoa-Lazio 1-1

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    Un tempo ciascuno non contenta nessuno: Genoa-Lazio 1-1 –

    Tre punti avrebbero fatto comodo, molto comodo, alla Lazio per rimanere in vista di Europa e al Genoa per allontanarsi dalla zonaccia in vista retrocessione. Tutte e due le squadre hanno dato l’anima per accaparrarseli, ma alla fine sono state costrette a portarne a casa uno solo a testa.

    Primo tempo della Lazio, secondo tempo del Genoa. Questo significa che i biancocelesti non hanno nelle gambe novanta minuti tosti, non reggono per tutta la partita nonostante le sostituzioni. E significa che Ballardini, ben noto ex laziale, ha azzeccato le sostituzioni e ha saputo convincere i suoi ragazzi a approfittare del previsto calo dei romani dopo i primi 45 minuti.

    Vediamo i gol. A andare in vantaggio è la Lazio al 15’ del primo tempo con un perfetto rigore del solito Ciro Immobile, abbonato a trasformare la massima punizione convincendo con l’ipnosi il portiere avversario, l’ottimo Perin, a buttarsi dalla parte sbagliata della porta.

    È il 13’ quando Calvarese comanda un calcio di punizione dal limite per un fallo di Zapata a danno di Milinkovic Savic. Il Var di Mazzoleni non è d’accordo: Milinkovic Savic aveva i piedi sulla linea. Tiro di Ciro e Lazio in vantaggio.

    Pare fatta, la Lazio domina, il pallone è sempre suo, il Genoa pensa solo a difendersi. Ma il secondo gol biancoceleste non arriva, nonostante la pressione di Immobile, di Luis Alberto, di Milinkovic Savic, di Lazzari, a cui si aggiungono spesso Leiva, Acerbi, Radu, Marusic. Manca solo Reina a attaccare il fortino genoano.

    Il secondo tempo è uguale al primo, ma a parti invertite. Patric, ammonito, è sostituito da Luiz Felipe che rientra poco dopo aver abbandonato l’infermeria. Ballardini fa la mossa giusta: esce Pjaca, sostituito da Shomurodov che diventa subito un incubo per i difensori romani, e esce Rovella per lasciare il posto a Zajc.

    La pressione genoana si fa sentire, le controffensive laziali mettono in crisi più la loro difesa, lasciata spesso sguarnita, che gli avversari. Si arriva così al 58’ quando Destro, un attimo prima di essere sostituito, fa secco Reina su passaggio perfetto di Shomurodov che si libera di Radu e regala l’assist all’attaccante ex della Nazionale. Shomurodov, ne sentiremo parlare parecchio, fino al punto che riusciremo a scrivere il suo nome e a pronunciarlo senza faticare troppo.

    Destro esulta e si toglie la maglia: giallo inevitabile. Due minuti dopo, l’ammonizione colpisce anche Milinkovic Savic che sgambetta Zajc pericolosamente proiettato in avanti. Ballardini un minuto dopo manda Destro a festeggiare in panchina sostituendolo con Scamacca, che da un po’ scalpitava vicino al quarto uomo pronto a entrare.

    L’arbitro ammonisce Czyborra (ma dove li pescano questi nomi!) colpevole di aver atterrato Lazzari lanciato verso Perin. Ancora un minuto e Caicedo si mangia un gol fatto incespicando sul pallone a un metro dalla porta.

    Lucas Leiva si prende un giallo e Inzaghi sùbito lo sostituisce con Escalante.

    Shomurodov è scatenato e, per fortuna degli ospiti, sbaglia di pochi centimetri lo scherzo che voleva fare a Reina. Anche la Lazio non scherza con gli errori. È Lazzari, da posizione d’oro, invece di provare a tirare in porta, lancia il pallone verso Caicedo (sostituito poco dopo da Pereira) mancando clamorosamente il bersaglio.

    Entra Muriqi al posto dell’ammonito Milinkovic Savic, ma la partita non cambia volto. Poco dopo, Inzaghi fa riposare Luis Alberto, che ne ha veramente bisogno, sostituendolo con Akpa Akpro. Non rimane che registrare il cartellino giallo che viene mostrato a Escalante, al 93’, per un inutile fallo a danno di Scamacca.

    Il risultato non contenta nessuno. Il Genoa guadagna un punticino rimanendo in zona retrocessione, ma se gioca sempre così ha buone speranze di uscirne. La Lazio, superata pure dal Verona, vede allontanarsi la Champions League. Inzaghi spera nella Befana, quando la Lazio ospiterà la Fiorentina, il Genoa spera di rifarsi col Sassuolo.

    Bruno Cossàr

     

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