Lettera aperta a Di Maio e Salvini

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    Lettera aperta a Di Maio e Salvini –

    Signori vertici dei due partiti M5S-Lega, lo spettacolo è ormai giunto a conclusione.

    Buona la vostra interpretazione, di grande ira e disappunto, in perfetta sintonia con gran parte dei rispettivi elettorati e di molti degli italiani.

    Ma ora che la recita è finita esaminiamo, con freddezza e lucidità, l’accaduto.

    Non abbiamo visto di buon occhio, il forzoso incontro di Salvini con Berlusconi, antecedente l’assegnazione dell’incarico esplorativo affidato dal Quirinale al professor Conte.

    Eh no, questa prevaricazione forzosa da parte dell’uomo di Arcore per un chiarimento privato con lui nel palazzo del Quirinale, non è passata inosservata e non è piaciuta a nessuno. Tutti l’hanno sentita foriera di mali auspici e di catastrofiche prospettive.

    Non eravamo presenti all’incontro, ma non occorre grande fantasia per immaginare cosa vi siate detti e cosa abbia prospettato il signore di Forza Italia. “Salvini, hai un grande futuro davanti a te, sei il condottiero da me prescelto per guidare tutta la Destra, non sprecare questa occasione e lascia quegli irresponsabili del M5S;  e per tornare subito ad elezioni, che stravinceremo, avendo così i numeri per farci da soli un governo, fai saltare il banco impuntandoti sul nome di Savona come ministro dell’Economia”.

    E così, purtroppo, è avvenuto.

    E noi che siamo maligni aggiungiamo: non è stato per caso concordato il tutto, nell’incontro antecedente tra Berlusconi e Mattarella, per offrire il pretesto al segretario della Lega di uscirne indenne e pulito e di concludere la storia tutti felici e contenti?

    Il dubbio, ormai quasi certezza, pur senza prove concrete in mano, caro Salvini, ci è venuto dopo la convocazione separata, fuori dal rituale, effettuata a te ed a Di Maio, da parte del presidente della Repubblica, prima di incontrare il presidente designato Conte con la lista dei ministri.

    Mattarella, infatti, pur se già conscio della vostra (Di Maio-Salvini) risposta, peraltro antecedentemente concordata nel merito, per poter salvare la faccia, ha offerto uno sdoppiamento dei dei dicasteri finanziari, lasciando il vertice dell’Economia a Savona e prospettando invece per il ministero del Tesoro il nome di Giorgetti o di altra persona.

    Ora, considerata la proposta ed i retroscena già a voi a noti, risulta inevitabile chiedersi in quale parte del corpo abbiate schiaffato il tanto decantato agire nell’interesse degli italiani, di cui tanto vi pregiate da sempre di parlare?

    Per decenza non approfondiamo il tema, ma resta il fatto che la duplice impuntatura poco ha giovato alle impellenti necessità di cambiamento del popolo italiano.

    Pur di venirne a capo e di poter finalmente governare, per davvero per gli italiani e per cambiare il paese, sarebbe bastato, senza egoismi,  accettare funzionalmente lo sdoppiamento dei ministeri e vedere dopo come aggiustarsi con l’Europa, avvalendosi in seconda battuta di Savona.

    Non continuate a riempirvi la bocca dell’interesse degli italiani invano, signori del mancato governo, perché per fare una buona politica occorre saper mediare e, senza irrigidimenti controproducenti, saper valutare e scegliere le soluzioni più adeguate per davvero nell’interesse del popolo sovrano.

    Meno parole, quindi, meno Berlusconi e più fatti concreti e serietà, caro Salvini!

    E tu, Di Maio, meno sorrisi, meno felicità, sbandierata stolidamente ai quattro venti, e più acume sui tuoi compagni d’avventura e sui tuoi interlocutori nelle Istituzioni con cui confrontarti!

    Pier Francesco Corso 

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