Le rubriche di RomaDailyNews - OPS - Opinioni politicamente scorrette - di Arrigo d'Armiento

Foibe titine, lager italiani, ricordiamo tutto

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    Foibe titine, lager italiani, ricordiamo tutto –

    La giornata del ricordo dedicata alle foibe se n’è andata col consueto bagaglio di pianti e insulti, il tutto accompagnato dalla vile irrisione di coretti infami intonati in manifestazioni dei centri sociali che a Macerata hanno cantato “Ma che belle son le foibe da Trieste in giù”.

    A un tale livello di bassezza morale, non giustificabile nemmeno dall’ignoranza di quei teppisti, non c’era arrivato mai nessuno, nemmeno quei comunisti bolognesi che presero a sassate il treno carico di profughi istriani, cioè italiani, gettando a terra anche il latte che era stato destinato ai bambini.

    I governi italiani del dopoguerra nascosero le notizie sulle foibe nella speranza che gli slavi facessero altrettanto con i lager, le rappresaglie, le deportazioni, le fucilazioni di ostaggi di cui si erano resi responsabili gli italiani. Erano decisioni ragionevoli negli anni ’40 e ’50, meglio dimenticare. Dopo, però, mettere alla luce tutti i drammi, le infamità, le stragi della seconda guerra mondiale e del drammatico dopoguerra sarebbe stato doveroso per sapere, per capire, per perdonare. Non ci siamo ancora arrivati.

    L’Italia ha commesso infamità imperdonabili in Jugoslavia. I titini ne hanno commesse di peggiori nel dopoguerra. E’ inutile fare il bilancio, la differenza tra le vittime di qua e di là. Ma è vile far finta di niente, ricordare soltanto le vittime nostre o, peggio, insultarle. Brutti e cattivi i nemici, belli e buoni i nostri. Ricordiamo tutto, tutte le vittime, tutte le infamie per evitare di ricominciare da capo.

    Arrigo d’Armiento

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