Montecitorio, studenti e associazioni in coro: no al riarmo foto

Roma – No a nessuna guerra, no a nessun riarmo. Mentre è in corso la discussione alla Camera sulle misure adottate dall’Italia a sostegno dell’Ucraina, davanti Montecitorio un gruppo di studenti, attivisti e centri sociali si sono mobilitati per manifestare contro le decisioni del Governo. “Loro le guerre, nostri i morti- recita lo striscione dei manifestanti- Né con la Russia né con la Nato. Contro tutte le guerre”.

“Queste scelte portano ad un’esclalation. La scelta di continuare a fornire armi è soffiare sul fuoco della violenza per noi è sbagliata- dice Jacopo, del movimento ‘Roma No War- La nostra voce va a tutti gli ucraini che stanno scappando. Sperando che possano essere accolti. Come reti sociali, studenti e studentesse vogliamo dire che noi la guerra non la vogliamo. Siamo per l’accoglienza e per la pace, per questo continueremo le nostre manifestazioni. La guerra non va estesa”.

Alle 15 del pomeriggio gli studenti sono poche decine e piazza Montecitorio è blindata. Ma dopo mezz’ora il presidio si fa comunque, e lo striscione viene esposto davanti al blindato della polizia, in via in Aquirio. Gli studenti aumentano, diventano un centinaio. Vengono dal ‘Virgilio’, dal ‘Manara’, dal ‘Colonna’, ‘Kant’, ‘Tasso’, ‘Mamiani’ e Righi.

“È inutile che i nostri politici fanno manifestazioni per la pace e poi mandano attrezzature militari. Si sta parlando di accendere ancora questa guerra invece di demilitarizzarla- dice Dario, un dottorando- con la scelta di continuare a fornire armi, l’Europa soffia sul fuoco della violenza mentre aumentano le spese per le armi. Il mondo non si divide in buoni o cattivi. Le responsabilità sono condivise. No alla guerra vuol dire anche non finanziare nessuna guerra”.

Per una studentessa della Sapienza “la presa di posizione contro la guerra deve essere netta . Non ci bastano le bandiere”. Secondo Pietro, studente e attivista della ‘Lupa’, questa “è una guerra che si combatte tra potenze imperialiste che fanno i loro interessi economici sulla pelle di chi muore sotto le bombe. Gli studenti sono contro tutti i conflitti e contro tutti i confini. Vogliamo una presa di posizione netta contro tutte le guerre”.

Alcune studentesse del Virgilio dicono che a scuola non si parla della guerra. “Abbiamo chiesto alla nostra professoressa di storia delle spiegazioni, ma ci è stato dato spazio solo per le nostre opinioni”.

“Quello che sta succedendo in Ucraina è gravissimo. Le immagini dei bombardamenti sono drammatiche- dice Tommaso, studente e membro della Lupa- E a pagare sono sempre le popolazioni. Non si può uscire da questa situazione con la guerra. Bisogna andare avanti con la diplomazia. Ue e Nato stanno fomentando l’escalation militare e il clima di tensione”. (Agenzia Dire)