Il Messaggero Cronaca di Roma «Un buco di 350 milioni in 5 anni»

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    «Un buco di 350 milioni in cinque anni» per l’affare dell’Istituto Nerviano e i soldi, almeno 9 milioni del Miur erogati per finanziare la ricerca Idi, perduti nelle pieghe di un bilancio illeggibile. Va avanti l’inchiesta sull’Istituto dermopatico dell’Immacolata. Ieri a parlare al pm Michele Nardi dell’affare Nerviano è stato Alberto Sciumè, l’avvocato incaricato di valutare la proposta più conveniente per risollevare le sorti dell’ospedale, quando un fornitore ha già depositato un’istanza di fallimento.
    A verbale, l’ex numero uno Idi Franco Decaminada, che con i soldi dell’ospedale ha anche comprato un casale intestato a una sua società, aveva raccontato che l’acquisto del centro era maturato su input di Monsignor Laghi e dopo un incontro a Palazzo Chigi con Gianni Letta e Roberto Formigoni. In quell’occasione all’Idi sarebbero stati promessi 200 milioni di euro se avesse mantenuto inalterati i livelli occupazionali del Nerviano per 5 anni. Ma ieri Sciumè, che ha anche avuto il compito del «salvataggio» del Nerviano Medical Sciences, centro di ricerca milanese comprato dalla Regione Lombardia, ha riferito: «Quell’operazione ha determinato un buco di 350 milioni di euro in cinque anni nelle casse Idi». L’avvocato si è soffermato sugli sprechi già ravvisati dal pm, che ha indagato cinque persone e ipotizzato l’associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita: parcelle d’oro, consulenze immotivate e privilegi. Come quella fattura da un milione e mezzo di euro alla società Reinnova di cui Giuseppe Incarnato (attuale manager Idi) era presidente, un compenso per la stipula di un mutuo da 120 milioni. E Sciumè ha concluso: non ci sono offerte per l’istituto. …. …. Val.Err.

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