C’ERA UNA VOLTA ROMA… “CARAVAGGIO”

Il civico 19 in vicolo del Divino Amore a Campo Marzio, fu luogo di stravaganti estrosità che hanno accompagnato il grande pittore italiano Michelangelo Merisi da Caravaggio negli anni.

In base a documenti storici ad oggi ritrovati, possiamo raccontare con certezza che il grande artista di fama internazionale, abbia vissuto un’enigmatica vita nel suo soggiorno romano.

Si racconta abbia demolito il soffitto in legno della sua abitazione, scoprendo una piccola finestrella dalla quale irrompeva una forte fonte di luce e per far sì che non riflettesse sulle pareti chiare, dipinse interamente di nero la stanza, riuscendo a concentrare il fascio di luce unicamente sulle figure da ritrarre.

Il risultato fu la nascita di opere nelle quali il drammaticismo si nascondeva nella luce piena e nelle ombre profonde che segnavano la riproduzione artistica dei modelli in carne ed ossa che adoperava come fonte di ispirazione.

Nel 1609 venne realizzata una stupenda opera in olio su tela, conservata nella Galleria Borghese di Roma: “Davide con la testa di Golia” capolavoro dell’artista italiano.

Davide, sta presentando la testa mozzata di Golia a Saulo, ma l’espressione di Davide, invece di essere vittoriosa, si mostra cupa e malinconica, come nella maggior parte delle opere caravaggiane, mostrando la vena dell’autore in quel periodo.

Questa opera rappresenta un tragico autoritratto dell’artista stesso rappresentato dalla testa mozzata del gigante Golia.

Caravaggio in realtà, ha quì racchiuso un segreto. Egli sta chiedendo perdono al Papa, consegnandogli la sua testa, per un omicidio non ancora perdonato, che commise negli anni precedenti in seguito ad una rissa nella quale uccise il suo avversario.

L’opera “Davide con la testa di Golia” riuscì a scagionare l’artista che venne in seguito perdonato.

La sua vita, ammantata di mistero ed eccessi, diventa l’elemento tipico della sua pittura ed alla sua morte, lascia un’influenza artistica segnata da uno stile malinconico.

Tra veli di mistero e racconti romani, vi diamo appuntamento alla prossima settimana con un altro capitolo della nostra C’era una volta Roma..

Isabella Alboini