Civita Castellana, rinviato a giudizio l’infermiere che abusò di alcune pazienti

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    Sarà processato con il rito immediato Giovanni Piergentili, l’ infermiere capo dell’ ospedale Andosilla di Civita Castellana, in provincia di Viterbo, arrestato dalla polizia l’ 8 marzo scorso con l’ accusa di aver abusato di alcune pazienti ancora sotto l’effetto dell’ anestesia. Lo ha deciso in serata il giudice dell’udienza preliminare di Viterbo Salvatore Fanti. L’uomo, 56 anni, sposato e padre di due figli è imputato di violenza sessuale, peculato e detenzione di materiale pedopornografico. L’ accusa di peculato gli è stata contestata perchè avrebbe usato il computer di servizio per scaricare foto e filmati pedopornograci, parte del quale a pagamento. A denunciare per prima l’ infermiere è stata una giovane donna di Soriano nel Cimino, che aveva eseguito un esame ginecologico ambulatoriale sotto anestesia. Riferì prima al marito e poi agli uomini della Squadra Mobile di Viterbo, che mentre stava smaltendo l’ anestesia in una stanza attigua all’ ambulatorio, ha visto entrare Piergentili che avrebbe tentato di violentarla. Lei, nonostante fosse ancora intorpidita, si sarebbe divincolata e avrebbe chiamato aiuto. A quel punto l’infermiere avrebbe desistito e si sarebbe dileguato. La donna lo ha riconosciuto attraverso le fototessere del personale che le sono state mostrate. Dopo di lei, almeno altre tre donne si sono presentate in questura per denunciare violenze sessuali compiute dal caposala. Secondo quanto si è appreso, due degli episodi denunciati non sarebbero più perseguibili perchè risalenti a molti anni fa, quindi prescritti. In apertura del processo, oltre alle vittime, si costituiranno parte civile la Asl e l’associazione Erinna, contro la violenza sulle donne.

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