Coppia d’anziani truffa agenzia immobiliare

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    Avevano emesso un assegno da 55mila euro, ma sul conto c’erano poco più di 3 euro. Così una coppia di un 62enne e una 71enne, lui catanese e lei napoletana, hanno tentato l’ennesima truffa ai danni di un’agenzia immobiliare. Le modalità erano sempre le stesse. Il 62enne si presentava come un neurochirurgo e incaricava l’agenzia di ricercare un lussuoso appartamento insieme ad un terreno edificabile sul quale realizzare, a scopo di beneficenza, una clinica per malati oncologici terminali. Dopo che l’agenzia individuava il terreno e l’appartamento, interveniva la 71enne sottoscrivendo la proposta d’acquisto e firmando alcuni assegni bancari tratti da istituti di credito esteri. Ottenute le chiavi dell’abitazione, la coppia approfittava del tempo necessario per la verifica della copertura degli assegni emessi, che a volte arrivava anche a 90 giorni, per rivendere gli immobili ad altri acquirenti ottenendo come anticipo cospicue somme di denaro in contante. Quando l’agenzia e l’acquirente scoprivano la truffa, era ormai troppo tardi e la coppia si era già dileguata in qualche altra località per tentare un nuovo raggiro.

    L’ultimo tentativo però, fatto nella Capitale, ha portato alla loro scoperta. Gli agenti del commissariato Vescovio li avevano notati a bordo di una vettura ferma davanti ad un’agenzia immobiliare e li hanno controllati. Dalle verifiche, l’auto è risultata denunciata alla polizia a Pordenone nello scorso mese di luglio. Il veicolo, infatti, era stato preso a noleggio e pagata con un assegno austriaco privo di copertura, ma mai restituita al proprietario. Dalle indagini immediate degli agenti, è poi emerso che i due avevano un appuntamento presso un’agenzia immobiliare di via Taro, ai quali la titolare avrebbe dovuto consegnare le chiavi di un appartamento ai Parioli. La stessa titolare, ha raccontato alla polizia di aver ricevuto dalla coppia due assegni tratti da una banca austriaca per un importo pari a 55.000 euro che poi invece si è rivelato appunto scoperto. All’interno dell’auto gli agenti hanno trovato fogli e documenti intestati a medici chirurghi, tutti però riconducibili a vari «alias» usati dal 62enne. Accompagnati preso gli uffici del Commissariato, i due sono stati denunciati per tentata truffa in concorso e falsità materiale. Il veicolo e i documenti per le truffe della coppia sono stati posti sotto sequestro.

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