L’attività dei sacerdoti al di fuori dei compiti spirituali

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    L‘attività dei sacerdoti comprende una moltitudine differente di circostanze: il loro operato, infatti, non si esplica solo dal punto di vista ecclesiastico e spirituale, ma al contrario si dirama in tante direzioni differenti, a seconda delle esigenze del caso specifico.

    In luoghi, per esempio, dove vi è una criminalità più evidente e ”meglio” radicata all’interno del tessuto sociale, i sacerdoti svolgono un compito fondamentale per quanto riguarda la prevenzione e il contrasto, facendo così in modo di evitare che nuove e giovani leve vengano reclutate tra le file di queste organizzazioni delittuose.

    E’ pacifico affermare, quindi, che le singole attività sociali prescindano dal contesto in cui si vive e si opera.

    I compiti del prete oltre il sacerdozio

    Innanzitutto, è assolutamente doveroso premettere che scindere il sacerdote dal suo ministero è una faccenda assai ardua, poiché ogni azione posta in essere da un ministro di Dio è necessariamente dettata dal bisogno di rinnovare la missione ed il patto stipulati con Dio.

    Va da sé, quindi, che è complicato immaginare un sacerdote che operi al di fuori delle sue mansioni spirituali ed evangeliche.

    Tuttavia, contrariamente a quanto si possa pensare, sono molteplici i compiti che un sacerdote esplica quotidianamente, e non tutti sono necessariamente pertinenti alla celebrazione della messa o a qualsiasi altra forma concreta di spiritualità; una chiesa, difatti, è come se fosse a tutti gli effetti una sorta di ente locale, seppur di natura e di matrice ecclesiastica, dislocata sul territorio.
    Per fare in modo che il tutto funzioni in maniera corretta, è necessario garantire in ogni caso una corretta amministrazione delle finanze della chiesa ove si opera, controllando pedissequamente i fondi in entrata ed in uscita, gestendo un’apposita casella mail e quant’altro.

    Chiesa e burocrazia: la laicità al servizio della spiritualità

    Nonostante tale affermazione possa sembrare quasi una provocazione, in realtà essa descrive in maniera oggettiva una precisa circostanza: nonostante la burocrazia abbia un retaggio di tipo laico (è il motore principale di ogni amministrazione pubblica), anche la chiesa si serve di questa, al fine di esplicare in maniera precisa ogni tipo di azione.

    Grazie ad essa, infatti, è possibile controllare molteplici elementi della vita di una chiesa, così da garantire anche ai parrocchiani e ai fedeli una trasparenza assoluta per quanto riguarda eventuali lavori di ristrutturazione, gite di carattere spirituale, ritiri e via dicendo.

    Tuttavia, è doveroso notare come la burocrazia si coniughi in maniera forte con la chiesa, per quanto riguarda la tenuta dei registri ecclesiastici.

    Registri ecclesiastici: cosa sono e perché sono importanti

    Grazie al Concilio di Trento tenutosi nel 1563, fu dato ordine ai sacerdoti di tenere traccia di tutte le anime raccolte intorno alla propria comunità religiosa, grazie all’apposita istituzione di registri ove si teneva conto dei nati, dei morti, dei battesimi e dei matrimoni.

    Grazie ad una ”rivoluzione” semplice ma allo stesso tempo lungimirante, oggi è possibile compiere delle ricerche genealogiche per andare indietro nel tempo, al fine di ricostruire la propria storia.

    Anche in questo caso, per esempio, i compiti del sacerdote vanno oltre la spiritualità: grazie alla cura di questi appositi registri, infatti, è possibile fornire delle informazioni utili a tutti coloro i quali siano intenzionati a compiere delle ricerche di carattere storico sulle proprie origini.

    La genealogia, infatti, è una branca che appassiona numerose persone, ed è proprio grazie al validissimo supporto dato dalla chiesa che è possibile arrivare laddove i registri di stato civile non giungono per limiti temporali.

    La tenuta di questi registri richiede un lavoro burocratico non indifferente, grazie al quale è possibile anche invogliare i giovani a compiere attività genealogiche di interesse storico.

    I sacerdoti nelle attività sociali

    Grazie all’impegno che quotidianamente viene profuso dai sacerdoti, sono molte le persone ad essere accudite, grazie anche al prezioso aiuto dei tanti enti di beneficenza o di lotta all’inclusione sociale.

    E’ la cronaca a parlare: non è raro, infatti, vedere come i senzatetto, famiglie in situazioni economiche indigenti e quant’altro vengano prontamente assistite da sacerdoti che combattono in prima linea, con i pochi ma essenziali mezzi a disposizione.

    L’assistenza ai più bisognosi è una circostanza sociale di importanza fondamentale, che si pone come uno degli insegnamenti evangelici di base.

    Anche il Santo Padre in occasione delle festività natalizie, ebbe occasione di cenare con i senza fissa dimora e altre sfere sociali più deboli, così da interpretare e concretizzare in maniera forte ed indissolubile l’importanza del sostegno ai più bisognosi, come contemplato dal messaggio di Cristo.

    Invitiamo i nostri lettori a cliccare qui per approfondire il discorso su cosa fanno i sacerdoti per il sociale su tutto il territorio nazionale.

    Sacerdoti in frontiera: la Chiesa ai tempi della guerra

    Sarebbe grave non ricordare e non citare in nessuna maniera quello che è il lavoro svolto dai sacerdoti in territori lontani dalla propria parrocchia, spesso in luoghi dove imperversano guerre civili e dove i massacri sono all’ordine del giorno.

    Questi sacerdoti, i quali abbandonano ogni genere di conforto sociale e civile, portano alta la bandiera della pace e dell’amore, innalzando quindi il messaggio evangelico in luoghi dove la distruzione fisica e spirituale sono all’ordine del giorno.

    Così come i medici mettono a disposizione il loro operato grazie ad organizzazioni mediche, anche i sacerdoti vanno in prima linea a sostenere i feriti di guerre sanguinarie, dove spesso a pagarne le conseguenze sono donne, anziani e bambini.

    Sono tante le persone vittime innocenti di soprusi che, grazie alla chiesa e al messaggio evangelico diffuso da sacerdoti coraggiosi, trovano un conforto spirituale di assoluta importanza.

    In definitiva, quindi, il messaggio di Cristo non passa solo attraverso la celebrazione della messa domenicale, o in periodo di Pasqua mediante le apposite funzioni: grazie all’impegno sociale che i sacerdoti quotidianamente profondono per sostenere i più deboli, la Chiesa garantisce assistenza, conforto e supporto anche di tipo sociale lì dove manca.

    Grazie a questi elementi, quindi, è possibile affermare che i compiti di un sacerdote riguardano molteplici ambiti differenti, e che non si limitano solo alle mura della parrocchia: in questo modo, difatti, si ha la possibilità di garantire un sostegno continuo ed importante per tutte i bisognosi.

     

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