L’opera sul processo alle leggi razziali all’auditorium

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    Roma – Ben 80 anni sono intercorsi da quando il Parlamento ed il governo di Mussolini annunciarono le famigerate ‘Leggi per la difesa della razza’. Leggi che in seguito vennero firmate dal Re, Vittorio Emanuele III e conseguentemente rese in vigore. In questo momento di derive autoritarie e manifestazioni di antisemitismo in tutto il mondo, riflettere su ciò che dittatura e pregiudizio razziale hanno prodotto nella nostra storia recente non è solo un dovere etico, ma anche un importante stimolo a comprendere i pericoli insiti nelle manifestazioni di odio spesso sottovalutate, a interpretare i segnali di allarme e le responsabilità di ciascuno di noi.

    Queste leggi discriminavano una parte della popolazione italiana privandola di fatto di ogni capacità giuridica. Venivano così annullati i diritti di uguaglianza che un altro Savoia, Carlo Alberto, aveva garantito a tutti gli italiani nel 1848. In occasione del Giorno della Memoria, uno straordinario evento – in forma di processo – si propone di esaminare le responsabilità di quanti firmarono queste pagine infami della nostra storia recente. Il Processo, che avrà luogo il 18 gennaio (ore 20.30, ingresso gratuito), all’Auditorium Parco della Musica di Roma è promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sotto l’egida del Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni in Ricordo della Shoah presso la Presidenza del Consiglio.

    È un evento organizzato da BrainCircleItalia e MusaDoc, in collaborazione con l’Università Ebraica di Gerusalemme, la Fondazione Musica per Roma, Rai Cultura e con il contributo del Gruppo Salini-Impregilo, di Acea Spa, della Fondazione Ga.ri.wo e del Cidim.

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