Torna l’ora legale: l’ora in più di luce nasce da un’idea stravagante

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    Ora legale: le lancette in avanti di un’ora

    L’ora legale per  marzo 2017 entra domenica 26. In questo giorno, precisamente  nella notte tra il 25 e il 26 marzo , si spostano quindi le lancette dell’orologio in avanti e si torna ad usufruire di un’ora in più di luce; il cambio orario sarà in atto per i prossimi sette mesi.

    Riguardo agli effetti portati dall’ora legale ci sono opinioni diverse a seconda di preferenza personali, stime ufficiali però da parte della Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, affermano che con l’avvento dell’ora legale si verifica un consumo medio di energia decisamente minore, per un risparmio, rispetto ai mesi dell’anno in cui non c’è ora legale, di 555 milioni di kilowatt/ora, il che equivale al fabbisogno di  200mila famiglie (consumo medio annuo). Sembra quindi che l’ora legale giochi anche a favore dell’ambiente.

    Benjamin Franklin: la prima idea verso l’ora legale

    Lo spostamento in avanti delle lancette serve a sfruttare meglio l’irradiazione solare durante il periodo estivo. Il primo a proporre un’ idea in termini di risparmio inerente a questa usanza fu l’ideatore del parafulmine: Benjamin Franklin. Quest’ultimo si rese conto delle ingenti quantità di denaro spese per l’acquisto delle candele e così pubblicò un’idea volta a promuovere la risoluzione del problema, sul quotidiano francese Journal De Paris. Quest’ idea però era alquanto stravagante e non fu minimamente presa in considerazione: non riguardava lo spostare il tempo, ma l’obbligare le persone ad essere più mattiniere e per farlo prendeva in considerazione ipotesi quali il razionamento delle candele, il divieto di circolare di notte e una sveglia rumorosa all’alba, la quale poteva avvenire tramite l’uso di un cannone posto ad ogni via che sparasse un colpo all’alba.

    Si tratta di un’idea assai singolare e inizialmente derisa, soprattutto per il fatto che proponeva una vera e propria legge che attuasse la proposta forzatamente se necessario. Il risparmio della luce non sarà poi però una cosa così sciocca, come considerata all’inizio, quando allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si dovettero rivalutare alcune priorità.

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