Pensiero del giorno – Ad Arezzo

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    Ho trascorso, con mio marito, tre giorni ad Arezzo. Con estrema gioia ed entusiasmo poiché nei molti mesi precedenti mi sono mossa pochissimo.

    Ho visitato tutte le chiese del luogo costruite in varie epoche e stili architettonici ma ciò che ha colpito maggiormente la mia attenzione, sono stati gli affreschi e i quadri eseguiti dai più grandi artisti del passato.

    Ho iniziato così a sentire un’atmosfera spirituale, quella che ricerco costantemente, in cui è facile dialogare con il divino, con il sacro, con il mio io più autentico e segreto.

    In piazza grande si trovano una profusione di bar e di luoghi di ristoro con innumerevoli tavolini distribuiti lungo i fianchi della piazza. Abbiamo mangiato a ridosso del retro della Chiesa della Pieve di Santa Maria, sotto la dolce sorveglianza della Madonna della Misericordia, il gruppo scultoreo che orna la facciata del Palazzo della Fraternita dei Laici. Per l’intera giornata mi sono sentita molto protetta e guidata.

    Il giorno successivo, alla ricerca di frescura in questi giorni infuocati dal sole estivo, sono andata a Camaldoli. Non è stato possibile visitare l’eremo per l’eccessiva affluenza di visitatori ma, in alternativa, abbiamo camminato in uno straordinario bosco di faggi.

    La temperatura si è mantenuta sotto i 25 gradi e il luogo, poco frequentato, era incantevole. Ho avuto l’impressione di muovermi in un habitat mistico più che, forse, nella visita alle varie costruzioni dell’eremo.

    Ultima visita, a Poppi, con il suo castello. Ho sempre adorato i castelli. Devo avervi vissuto una parte importante delle mie vite passate. Mi sento a mio agio in quegli ambienti e credo di aver impresso nel dna ricordi felici.

    Il castello, molto ben conservato dopo alcuni rifacimenti, ospita mostre ed eventi e, per questo, si respira un’aria di novità e di attualità.

    Il venticello che si poteva godere dagli spalti più alti donava al cuore un tocco di mistero e di  magia.

    Ho concluso la mia breve vacanza con il desiderio di visitare altri luoghi, altri borghi, altri paesi, altre contrade dove poter percepire la parte più vera di me, diremo la più antica, la più luminosa, la più prodigiosa e sconosciuta.

    Maria Rosaria Fortini

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