Pensiero del giorno – Due Enigmi Della Scienza

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    Dice il fisico Ignazio Ciufolini, docente dell’università di Lecce: ‘Se si esclude l’interrogativo sull’esistenza di Dio, quello sul tempo è uno dei più grandi quesiti dell’umanità’.

    Sulla rivista Newton di qualche tempo fa, si discuteva sulla natura del tempo. Isaac Newton lo definì un’entità assoluta, immutabile ed eterna.

    Einstein invece ipotizzò che spazio e tempo fossero due entità inscindibili. Di conseguenza, il tempo e lo spazio sono stati unificati, dal punto di vista matematico, nel concetto di spazio-tempo.

    La teoria ha avuto un ulteriore sviluppo nell’idea del fisico John Wheeler che parlava di cunicoli spaziotemporali (i buchi-verme), attraverso cui si può tornare indietro nel tempo. Concetto ripreso in tempi recenti dal fisico Kip Thorne.

    Altro enigma per la scienza è rappresentato dal ‘collasso della funzione d’onda’ cioè il modo in cui il microcosmo può collegarsi al macrocosmo.

    Dice Angelo Bassi, fisico teorico dell’università di Trieste: ‘Ignoriamo la vera natura della materia tra il micro e il macro’ dove nel micro agiscono le particelle subatomiche prive di regole fisse e nel macro le leggi positiviste di Newton.

    Essendo le proprietà delle particelle microscopiche di tipo probabilistico dove non è possibile misurarne né la velocità né la posizione, ci si chiede quale possa essere il processo fisico che le faccia collassare in materia.

    Negli anni venti, il fisico quantistico Werner Heisemberg formulò l’idea che fosse il semplice atto della misurazione a trasformare l’onda in particella materiale.

    Se tale teoria verrà dimostrata a livello scientifico, si dovrà abbandonare il concetto di ‘realtà oggettiva’ e accettare il fatto che sia un’azione umana – la misurazione – a spiegare come funziona l’universo.

    Esisterebbe allora a livello teorico la possibilità che la sola presenza fisica di un osservatore possa  modificare la realtà.

    Maria Rosaria Fortini

     

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