Pensiero del giorno – In Chiesa

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    Non sono mai andata in chiesa con regolarità, tranne quando ero una bambina o un’adolescente.

    La morte prematura di mio padre ha stravolto gli antichi paradigmi, mettendo tutto in discussione, anche la religione.

    Negli anni, mi sono risultati stretti i dogmi cattolici e le regole della famiglia che ritenevo troppo austere.

    Ora vado in chiesa soltanto quando cerco consolazione o per onorare i miei defunti anche perché, in quell’ambiente, soffro di una sorta di claustrofobia.

    L’appuntamento con il Rosario, che mia nonna paterna ci invitava a recitare insieme a lei il sabato pomeriggio, è tornato invece a far parte della mia quotidianità perché lo trovo efficace per dare pace allo spirito, ma la mia fede nel trascendente non si esprime come prima, posso dire che si è espansa.

    La mia visione non è limitata ad una religione particolare, non faccio differenza con gli altri ‘credi’, tranne nei riti, che conosco e a cui sono abituata.

    La mia fede attuale non contempla il giudizio, la critica e l’insofferenza per ideali diversi dai miei, ciò che ha sempre generato separazione e divisioni. Il mio vero credo coincide ora con le scoperte della Fisica quantistica.

    La Fisica quantistica ci dice che le differenze tra gli esseri umani sono solo apparenti. In sostanza, formiamo un unico essere con il Campo di Coscienza universale che ci compenetra. A guardar bene, ogni religione parla di un paradiso. Una Sorgente da cui tutto proviene e a cui tutto ritorna.

    Inoltre, l’universo che ci accoglie non è l’unico esistente; il Big Bang si dice sia uno dei tanti che costellano il Multiverso e la nostra mente è solo uno specchietto della Mente Universale.

    Vista da questa prospettiva, la realtà quotidiana, con tutte le sue divisioni, rivalità, incertezze e competizioni, è solo un aspetto della Grande realtà alla cui verità si può accedere solo ampliando la visione, superando i limiti, lavorando e impegnandoci per il bene comune dimenticando le separazioni e noi stessi.

    Maria Rosaria Fortini

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