Pensiero del giorno – Ritrovarsi

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    Il 17 novembre di ogni anno ricorre la data della morte di mio padre. Non so dire quale sentimento susciti in me questa ricorrenza. Sono troppo profonde le sensazioni, per poterle portare alla coscienza.

    Ero adolescente quando è accaduto e mi sono resa perfettamente conto della drammaticità dell’evento. A parte la percezione della famiglia di aver perduto il fulcro dell’esistenza, molti stati d’animo si sono succeduti uno di seguito all’altro: shock, ribellione, senso di colpa, nostalgia.

    Sentimenti che sono durati nel tempo e che hanno costituito la base per le esperienze di vita successive.

    Esisteva, nel mondo, un altro soggetto a cui avrei potuto donare tutto il mio affetto, la mia fiducia, l’ammirazione che provavo per mio padre? L’infanzia era stata dorata con lui.

    Per molti anni ho ritenuto di non poter dare il mio cuore completamente.

    Poi, ho imparato. Il cuore si è aperto, la ribellione si è in parte sopita, e così il senso di colpa. E’ rimasta la nostalgia.

    Col tempo, sono diventata moderatamente saggia. Avrei potuto inaridirmi, imprecare, prendermela con gli altri (come in parte è avvenuto). Invece ho capito che quei sentimenti così violenti sono stati una ricchezza. Mi hanno permesso di viaggiare nella vita, se non con leggerezza, con fiducia, privilegiando lo spirito.

    Ho iniziato così a sentirmi un essere multidimensionale, un abitante di molti mondi, capace di vivere in molti luoghi allo stesso tempo, visibili e invisibili, nella speranza di raggiungere mio padre e di poterlo, un giorno o l’altro, riabbracciare.

    Maria Rosaria Fortini

     

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