Preso romeno che clonava carte di credito e microcamere in holtel

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    Ottanta carte di credito clonate, tre skimmer di varie dimensioni, microtelecamere, un lettore di carte di credito ed un pc portatile. È quanto hanno sequestrato in una stanza d’albergo nel centro della Capitale gli agenti del commissariato Viminale, diretto da Carmine Belfiore, al termine di una operazione che si è conclusa con l’arresto di R.V.B., cittadino rumeno di 25 anni. Le indagini sono scaturite in seguito alle numerose denunce di cittadini italiani e stranieri che si erano accorti di «misteriosi» prelievi di denaro dai loro conti correnti bancari. Le vittime, infatti, non riuscivano a spiegarsi come pur essendo rimasti in possesso delle loro carte di pagamento i conti continuavano a svuotarsi. Dopo aver acquisito la documentazione necessaria per risalire ai luoghi dove le vittime avevano fatto l’ultimo prelievo «regolare», gli investigatori del Commissariato hanno effettuato dei servizi di appostamento. La scelta si è soffermata in prossimità di alcuni sportelli automatici considerati «sospetti» nell’area intorno alla stazione Termini. Nella tarda serata di ieri la svolta. Approfittando della relativa calma e dei marciapiedi poco frequentati, R.V.B. si è avvicinato con fare sospetto ad uno sportello bancomat di via Torino per effettuare un’operazione. I poliziotti hanno immediatamente notato il suo atteggiamento e sono intervenuti. L’uomo alla vista degli investigatori è scappato. Cercando di far perdere le proprie tracce è entrato all’interno di un bar nelle vicinanze. Ma i poliziotti lo hanno trovato nascosto nel seminterrato, dietro la porta del bagno di servizio. All’interno della tasca dei pantaloni hanno rinvenuto e sequestrato una carta magnetica clonata. Prima di essere bloccato ha cercato di disfarsi di un biglietto da visita sul quale era indicato l’indirizzo di un albergo del centro. Un albergo il cui personale, giorni prima, aveva riferito ai poliziotti dello stesso Commissariato l’assenza ingiustificata del cliente rumeno che era «scomparso», lasciando i suoi effetti personali all’interno della stanza assegnatagli. L’arrestato è stato riconosciuto dal personale dell’hotel per il cliente scomparso. All’interno della sua camera d’albergo, gli agenti hanno sequestrato 3 canaline in metallo di varie dimensioni, al cui interno erano fissate delle microtelecamere con memoria espandibile alimentate a batteria. Fissati opportunamente sulla parte superiore dello sportello automatico gli skimmer rilevavano, grazie ad un dispositivo di collegamento, i codici di accesso digitati sulla tastiera che venivano trasmessi su di un telefono cellulare. Successivamente questi codici venivano rielaborati e, grazie ad un lettore di carte di credito sequestrato nella camera d’albergo, venivano impressi nella banda magnetica rendendo la nuova carta un perfetto clone di quella originale. Dagli accertamenti effettuati negli uffici di Polizia è emerso che R.V.B., arrestato per reati analoghi era stato scarcerato quello stesso giorno ed era tornato in albergo per recuperare il materiale per riprendere l’attività lasciata in sospeso durante l’arresto. Di nuovo in manette l’uomo è stato condotto a Regina Coeli a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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