Rione Monti, chiusa casa a luci rosse

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    Oltre le segnalazioni dei cittadini che denunciavano un fastidioso andirivieni di uomini a tutte le ore del giorno, ci sono volute settimane di indagini accurate, appostamenti e pedinamenti, da parte degli agenti del Gruppo Sicurezza Sociale e Urbana, per porre fine a un giro di prostituzione in via degli Zingari al rione Monti. Dopo il complesso lavoro di ricognizione che è servito a raccogliere le prove attraverso foto e riprese video, il personale del GSSU ha fatto irruzione all’interno dell’appartamento al piano terra dove sono state sorprese in piena «attività» due prostitute. Una venticinquenne romena e una quarantunenne cinese stavano consumando rapporti sessuali rispettivamente con un giovane bengalese e un cinquantatreenne italiano, mentre la tenutaria della casa attendeva una nuova «tornata» seduta a un tavolo con un piattino contenente dei soldi, probabilmente versati dalle due meretrici prima di appartarsi. Gli uomini, diretti dal comandante Carlo Buttarelli, hanno potuto accertare, anche sulla base di quanto dichiarato dalle due meretrici, che la «maitresse», una sessantunenne romana, offriva in uso alcuni locali della propria abitazione in cambio di denaro. La «tariffa» normale era dieci euro, che potevano anche raddoppiare per rapporti sessuali di più lunga durata. La cinese sorpresa nel corso dell’irruzione versava invece all’anziana soltanto cinque euro e pagava il resto con prestazioni domestiche, pulendo l’appartamento. La proprietaria dei locali è stata arrestata ai sensi della legge Merlin, mentre l’abitazione è stata posta sotto sequestro penale.

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