Roma Futura contro discarica a Testa di Cane

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    «Circa una ventina di attivisti del Collettivo Roma Futura con i cittadini di Massimina hanno esposto uno striscione contro l’ipotesi della discarica di Testa di Cane, a pochi metri dal centro abitato di Massimina e a ridosso di Malagrotta. No alla nuova discarica, recita lo striscione». Così in una nota. «Stiamo costantemente monitorando la situazione, siamo già al terzo sopralluogo – spiega Massimiliano Ortu, capogruppo Sel al Municipio XVI – Denunciamo che in questa settimana è stata creata dal nulla una montagna di sabbia che impedisce la vista dei lavori che stanno andando avanti con le ruspe e i camion che si sentono distintamente in attività. Stanno facendo dei lavori di sbancamento e di impermeabilizzazione del terreno di Testa di Cane. Preoccupa la situazione e chiediamo al Comune e alla Regione di spiegare al Municipio XVI e ai cittadini che cosa sta accadendo a Testa di Cane». «A noi tutto lascia pensare che sarà questa l’area che ospiterà la nuova discarica di Roma», aggiunge Sara Graziani, portavoce Collettivo Roma Futura. «Anche se la presidente della Regione Lazio Polverini ha escluso categoricamente l’ipotesi di una nuova discarica a Testa di Cane, le ruspe continuano a scavare, a pochi metri da Malagrotta. – dichiara Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà. – L’area di Testa di Cane nel Municipio XVI è una zona già fortemente compromessa dal punto di vista ambientale per la presenza di un grave inquinamento delle falde acquifere in tutta l’area, come recentemente hanno confermato anche i dati dell’Arpa Lazio. La questione della chiusura di Malagrotta, una delle discariche più grandi d’Europa, al collasso ormai da molti anni, e della bonifica dell’intera area deve essere una priorità per le amministrazioni locali e deve essere affrontata con trasparenza e serietà. Abbiamo già avuto modo di criticare la scelta di nominare il Prefetto Pecoraro quale Commissario del Governo per il superamento dell’emergenza ambientale. Un ulteriore segnale di incapacità e di fallimento della presidente Polverini e del sindaco Alemanno rispetto alla gestione del ciclo dei rifiuti nel Laziò. ‘Ribadiamo ancora una volta che dopo Malagrotta, – conclude Peciola – occorre superare il modello delle megadiscariche, che si è dimostrato fallimentare e altamente dannoso per l’ambiente e per la salute dei cittadini, e favorire invece la riduzione della quantità di rifiuti da conferire in discarica, la sperimentazione di impianti innovativi e non inquinanti per il trattamento degli stessi, nonché l’incremento della raccolta differenziata e porta a porta e del riciclo».

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