San Lorenzo, la notte perfetta è quella tra il 12 e il 13 agosto

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    Quest’anno, inoltre, le condizioni astronomiche saranno particolarmente favorevoli per vedere le stelle cadenti perché l’11 agosto ci sarà il novilunio.

    stelle cadenti

    Da sempre il firmamento ha avuto sull’umanità una influenza trascendentale, ispirando riti e magie ma anche pensieri filosofici e poesie.

    Il momento migliore per osservare il firmamento è il mese di agosto in particolare il 10 di agosto, il giorno in cui il celo si mostra più chiaro ed è possibile vedere le cosìdette “stelle cadenti”.  Di questa data cosi magica, l’umanità ha voluto fantasticare sullo scintillio della volta celeste, vedendovi diverse allusioni.Per esempio, Il poeta Giovanni Pascoli cosi iniziò e cosi concluse la sua poesia dedicata al X agosto:

    “San Lorenzo, Io lo so perché tanto
    di stelle per l’aria tranquilla
    arde e cade, perché sì gran pianto
    nel concavo cielo sfavilla. […]

    E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
    sereni, infinito, immortale,
    oh! d’un pianto di stelle lo inondi
    quest’atomo opaco del Male!”

    Ma nel corso della storia questa data ha ottenuto celebrazioni diverse: se si pensa agli antichi romani il mese di agosto, che prende il nome dall’imperatore Cesare Ottaviano  Augusto, era un mese di grande simbolismi e festività,la più celebrata era la festività di Priapo dio della Fertilità assimilato dai romani agli inizi del III secolo avanti cristo il cui giorno sacro era il X di Agosto in cui il luccichio del manto celeste simboleggiava il seme fertile del dio Priapo che donava fertilità all’umanità.

    Con il cristianesimo questa festività pagana venne sostituita dalla festività religiosa che vede sostituirsi al culto di Priapo quello di San Lorenzo, infatti il Martirologio Romano ci dice che: la  Festa di san Lorenzo, diacono e martire, che, desideroso, come riferisce san Leone Magno, di condividere la sorte di papa Sisto anche nel martirio, avuto l’ordine di consegnare i tesori della Chiesa, mostrò al tiranno, prendendosene gioco, i poveri, che aveva nutrito e sfamato con dei beni elemosinati. Tre giorni dopo vinse le fiamme per la fede in Cristo e in onore del suo trionfo migrarono in cielo anche gli strumenti del martirio. Il suo corpo fu deposto a Roma nel cimitero del Verano, poi insignito del suo nome.

    Tuttavia, sappiamo pochissimo di san Lorenzo, eccetto il fatto che fosse uno dei sette diaconi di Roma.

    Infatti, ai primi dell’agosto del 258, l’imperatore Valeriano aveva emanato un editto, secondo il quale tutti i vescovi, i presbiteri ed i diaconi dovevano essere messi a morte, in base quanto tramandato da Cipriano nell’Epistola Ixxx, 1.

    L’editto fu eseguito a Roma, al tempo in cui Daciano era prefetto dell’Urbe:Lorenzo venne sorpreso mentre celebrava l’eucaristia nelle catacombe di Pretestato, papa Sisto II fu ucciso il 6 agosto insieme a quattro dei suoi diaconi, tra i quali Innocenzo; quattro giorni dopo, il 10 agosto, fu la volta di Lorenzo, che aveva 33 anni. Secondo la tradizione venne bruciato sulla graticola. La prima menzione del 10 agosto, come data del martirio, risale alla Depositiomartyrum, uno scritto dell’anno 354. Da allora si è sempre collegato lo scintillio della volta celeste alle scintille della graticola di San Lorenzo o alle sue lacrime. Alcuni storici vedono una forte connessione nella similitudine del nome di Lorenzo con Acca Laurentia, divinità etrusca assimilata dai romani come sacra prostituta e simbolo della fertilità femminile assimilabile al dio Priapo.

    Tuttavia, sotto il profilo scientifico, le “stelle cadenti della Notte di San Lorenzo”

    non sono stelle: ma sono solamente frammenti meteorici di roccia che si sono generati dalla disintegrazione di una cometa, e per la maggior parte sono grandi come granelli di sabbia. Quelli che si possono vedere da metà luglio alla fine di agosto appartengono al gruppo di detriti chiamato Perseidi, dal nome della costellazione di Perseo, e sono stati generati dalla cometa Swift-Tuttle. La cometa fu osservata per la prima volta nel 1862, dagli astronomi statunitensi Lewis Swift e Horace ParnellTuttle distintamente, e il suo legame con le Perseidi fu scoperto nel 1866 dall’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli.

    Tuttavia per vedere bene questo fenomeno atmosferico non bisogna necessariamente farlo il 10 agosto perché il suo picco si avrà tra il 12 ed il 13 agosto dalle ore 16 alle 4 del mattino. Si potranno vedere 100 meteore ad occhio nudo, praticamente una al minuto.

    A completare lo spettacolo saranno presenti quattro pianeti, Venere, Giove, Saturno e Marte.

    Emiliano Salvatore

     

     

     

     

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