Twitter: storia di un potenziale mai completamente capito

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    Twitter, il popolare sito social network, non è mai stato compreso al massimo e il suo potenziale, col passare del tempo, è andato lentamente sempre più sprecato.
    Vediamo il perché di queste particolari affermazioni e come il sito social avrebbe potuto avere un’impronta positiva per le imprese, specialmente per quelle che operano nel mondo del web e che fanno della rete la loro base di operatività migliore.

    Twitter e il suo scopo iniziale

    Twitter, fin dalla sua nascita avvenuta nel 2006, si contraddistinse per essere un social totalmente differente rispetto a Facebook: solo pochi caratteri per ogni singolo messaggio, il cui obiettivo sarebbe dovuto essere quello di creare un buzz, ovvero una tendenza nota sul web.

    Grazie anche alle parole chiave definite come hashtag, questo concetto sembra pronto a essere rafforzato maggiormente: una semplice keyword, se ben sfruttata oppure qualora questa fosse stata originale, avrebbe permesso all’utilizzatore di raggiungere un buon successo.

    Le premesse per la creazione di un social differente, almeno inizialmente, vennero ben rispettate, specialmente in terra natia, ovvero negli Stati Uniti, dove l’utilizzo di Twitter era sempre più elevato.

    Purtroppo però, proprio l’apertura anche alle iscrizioni di profili non aziendali ha reso Twitter uno strumento il cui potenziale è andato perduto.

    L’utilizzo sbagliato di Twitter

    Col passare del tempo Twitter ha raggiunto un ottimo livello sul fronte della popolarità, a discapito della sua mission principale.
    La creazione di tanti, forse troppi, hashtag privi di una vera utilità, contenuti in stile Facebook e la possibilità di creare gruppi hanno fatto in modo che Twitter perdesse il suo reale potenziale.

    A peggiorare la situazione vi è stata la mossa di Facebook, seppur recente, di introdurre gli hashtag sul suo portale, mossa che non ha fatto altro che spostare nuovamente l’utenza verso il portale social maggiormente noto.

    La concorrenza, sommata a un utilizzo sempre più privo di obiettivi concreti delle parole chiave e degli hashtag, ha trasformato Twitter da social network innovati a portale che non riesce a reggere la sfida con Facebook, almeno nell’immaginario collettivo degli utilizzatori di questo sito web

    Oggi Twitter continua a essere un portale che genera interesse ma che non ha mai fatto quel salto di qualità in grado di offrirgli il titolo di piattaforma social in grado di offrire tanti strumenti concreti per fare business.
    Inoltre i programmi che snaturano completamente il concetto di messaggio breve, ovvero che permettono di inserire più dei classici 160 caratteri per ogni post, ha dato il colpo di grazia al social, oggi definito appunto come una sorta di Facebook senza alcune funzioni ritenute fondamentali da parte della stessa utenza che, in un primo momento entusiasta, oggi ha abbandonato Twitter utilizzando altre piattaforme social per l’inserimento dei propri contenuti.

    Come Twitter potrebbe risollevarsi

    Twitter si trova quindi in questa posizione da diversi anni a questa parte: il suo potenziale non è mai stato capito e probabilmente l’innovazione, se realizzata durante questa nuova era tecnologica, sicuramente verrebbe apprezzata maggiormente e utilizzata con maggior discrezione, visto che il business online oggi rappresenta un vero e proprio elemento chiave per ottenere un grande successo.

    Per Twitter non occorre fare altro che rinnovarsi completamente, cercando di puntare su nuovi strumenti che gli possono offrire quell’effetto rivoluzionario ottenuto nel lontano 2006, quando il portale social ottenne un grande successo in termini di iscrizioni e popolarità.
    Ovviamente, in questa circostanza, Twitter deve esplicare con maggior chiarezza le sue nuove funzionalità, affinché gli utilizzatori possano comprendere al massimo il potenziale che il sito stesso ha da offrire ai suoi iscritti.

    Per ora Twitter rimane solo un rammarico poiché non è stato sfruttato nel migliore dei modi dai suoi iscritti.

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