#Unione Europea. Pandemia e rischio deriva autoritaria

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    Nella relazione annuale volta a valutare la situazione dei diritti umani nel mondo, i deputati europei denunciano diversi regimi autoritari per l’utilizzo della pandemia come giustificazione per l’utilizzo di misure eccessive volte a indebolire i principi democratici e le libertà fondamentali, a minare gravemente i diritti umani, a reprimere il dissenso e a limitare lo spazio d’azione della società civile.

    I deputati sottolineano le crescenti aspirazioni dei cittadini europei, e in particolare quelli delle generazioni più giovani, che si stanno mobilitando per attuare un cambiamento politico e sociale a sostegno dei diritti umani, della democrazia, dell’uguaglianza e della giustizia sociale, oltre che per un’azione più ambiziosa per il clima e una protezione dell’ambiente più efficace.

    Il Parlamento Europeo chiede all’Unione Europea e ai suoi Stati membri di sostenere ora più che mai il rafforzamento delle istituzioni democratiche e i processi elettorali trasparenti e credibili in tutto il mondo, di lottare contro l’impunità, di garantire che le organizzazioni della società civile possano continuare a lavorare e di combattere le disuguaglianze.

    Esortano, inoltre, i Paesi dell’Unione a sviluppare una strategia per contrastare la crescente tendenza degli Stati a recedere e opporre resistenza rispetto alle norme internazionali a protezione dei diritti umani.

    Il Parlamento Europeo con l’approvazione di un testo non legislativo (450 voti favorevoli, 62 contrari e 163 astensioni) spinge per l’attuazione urgente del nuovo regime globale di sanzioni dell’Unione Europea in materia di diritti umani, come parte essenziale degli strumenti europei esistenti in materia di tutela dei diritti dell’uomo e di politica estera. Tale meccanismo dovrebbe servire a rafforzare il ruolo dell’UE come attore globale in materia di diritti umani, permettendo sanzioni mirate contro individui, autorità statali e non, e altre entità responsabili o anche solo complici di gravi violazioni dei diritti umani in tutto il mondo.

    La relatrice Isabel Santos (S&D, PT) ha affermato: “Come deputati al Parlamento europeo, è nostro dovere parlare a voce alta e con chiarezza quando si tratta di diritti umani e della necessità di riconoscere e proteggere tutti coloro che lavorano instancabilmente e in situazioni difficili da onorare. Per ottenere credibilità come Unione Europea, è fondamentale che parliamo e agiamo con una sola voce e solida sui diritti umani. Non dobbiamo deludere coloro che guardano all’Europa con speranza”.

     

    (Fonte: Parlamento Europeo)
     

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