ANGI, App Immuni funziona: registrati i primi tre casi di coronavirus

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A cinque giorni dall’avvio delle sperimentazioni in 4 regioni, l’app registra i primi casi di positività al Covid-19. Lunedì l’avvio ufficiale in tutta Italia.

Tutti e tre gli utenti si trovano in Liguria, una delle regioni dove sono stati avviati i test insieme a Abruzzo, Marche e Puglia. Lo ha riferito lo stesso governatore Giovanni Toti, nel punto stampa serale: «Tre soggetti risultati positivi al tampone e che avevano scaricato la app Immuni sono stati forniti dalla nostra Asl del codice numerico per inserire l’allarme all’interno della app e, coloro che l’hanno attivata, ovviamente ne saranno avvisati. Credo sia uno strumento in più, utile a tracciare il contagio e tenerlo sotto controllo».

Immuni fornisce la possibilità, per gli operatori sanitari, di inserire il codice di 10 caratteri associato a un utente risultato positivo al Covid-19, sblocca l’invio di una notifica a tutti i cellulari delle persone (dotate di app) che nei 14 giorni precedenti hanno avuto contatti con lui. Passata la prima settimana di sperimentazione, da lunedì le notifiche dell’applicazione per il tracciamento dei contagi saranno attive in tutte le regioni.

Invitato a commentare sul tema, il presidente Gabriele Ferrieri dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, ha dichiarato: “Con piacere accogliamo i primi risultati dell’App Immuni, un importante esempio di come l’innovazione e le nuove tecnologie possono essere al servizio della comunità e un ulteriore monito di come sia necessario proseguire ad investire nella ricerca e nello sviluppo di queste tecnologie. Sicurezza e privacy sono garantiti secondo le dichiarazioni sia del Premier Giuseppe Conte che del commissario straordinario Domenico Arcuri. Secondo i dati sono già oltre i 2 milioni di download.

Come ANGI nelle nostre numerosi zioni e proposte abbiamo presentato ulteriori progetti legati alla sperimentazione di tecnologie mirate alla lotta alla diffusione e alla prevenzione e ci auspichiamo che possano essere un valido contribuire a combattere la pandemia”.

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