ANGI: comunicazione e canali digitali tra infodemia e fake news ai tempi del coronavirus

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La crisi pandemica da coronavirus è una crisi globale che non trova precedenti a memoria d’uomo ed è quindi la priorità per le aziende in questo momento resistere e cercare di governare al meglio la crisi con adeguata comunicazione aziendale in attesa di potersi riorganizzare a crisi finita.

Gli effetti sull’economia saranno grandissimi, per molti versi ancora imprevedibili da parte gli analisti, e quindi probabilmente stiamo andando verso qualcosa potrebbe essere addirittura un reset globale dei sistemi economici e forse molte aziende non ce la faranno se la crisi durerà ancora a lungo, però l’unica scelta possibile per ogni azienda è quella di resistere, tenere duro attendendo segnali dal futuro e indicazioni per come riorganizzarsi e riconvertirsi in caso di necessità, quindi flessibilità e prontezza per adeguarsi all’eccezionalità del momento si riveleranno essenziali.

Se è vero che la crisi non può essere evitata né prevista, è vero anche che ogni impresa può decidere come gestire e governare le proprie azioni e comunicazione a riguardo. Quindi bisogna avere il pieno controllo di quello che viene comunicato e avere idee ben chiare, ma soprattutto che sia chiaro sia chiaro lo scopo per cui si comunica.

Importante poi il manifesto della “Lotta Consapevole al Covid – 19” lanciato dall’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori che punta ad una corretta e precisa informazione su tutte le news lato coronavirus tramite canali ufficiali in collaborazione con il Ministero della Salute.

Sono fondamentali inoltre per le aziende in questo momento lavorare a pieno ritmo con possibilità di straordinari e di aiuti esterni, ed essere in grado di lavorare in qualunque momento, non interrompendo le loro attività e continuando a fornire supporto straordinario in questo momento che è del tutto eccezionale.

Tra le cose più importanti la verifica dell’attendibilità delle notizie e dunque della fonte. È vitale che la comunicazione aziendale sia veritiera, trasparente e attendibile. È importante valutare anche l’impatto che la comunicazione della tua azienda potrà avere anche sulla tua audience, e cioè sugli stakeholder.

In più i comunicatori, devono anche tener conto dello stato d’animo della loro audience, di coloro che li ascoltano, che li leggono, che li vedono, non sottovalutando che ci si trova in un momento di piena dove c’è molta incertezza, in cui le persone sono spaventate e incredule, e non si rendono ancora ben conto di quello che si sta vivendo. Inoltre, anche il fatto di stare sempre in casa può generare dei sentimenti di frustrazione, di rabbia e insicurezza.

Quindi quando un’azienda comunica deve anche tener conto di tutto ciò, e domandarsi come sarà interpretata e metabolizzata la propria comunicazione. Quindi stare molto attenti al tono che si utilizza, attenzione all’ironia che può essere più volte fraintesa, valutare se è il caso di continuare con il marketing spinto, cioè con l’insistenza nel vendere nonostante potrebbe infastidire in questo momento, ma anche alla generosità egoistica, cioè alle offerte gratis, che potrebbero avere però impatti negativi sull’immagine del marchio sia nel breve che nel medio periodo.

È importante fare molta attenzione che le fonti a cui si riferisce siano fonti ufficiali, autorevoli e attendibili perché purtroppo nel web si trova di tutto ma è anche altrettanto facile raggiungere direttamente le fonti istituzionali. Se non si vogliono correre rischi bisogna sempre verificare le fonti e pubblicare consultando sempre da 3 a 5 fonti, soprattutto in tempi di crisi e di emergenza come questi.

Infatti in questo periodo c’è una circolazione eccessiva di informazioni contraddittorie, spesso non verificate con precisone, che rendono difficile ai lettori orientarsi su un determinato tema, argomento o scelta. L’infodemia, cioè il diffondersi di notizie non verificate, è come un virus che viaggia alla velocità della luce, che viene trasmesso e ripreso da social a social, e da smartphone a smartphone si alimenta in modi molto disparati, diventando un fenomeno estremamente difficile da arginare.

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