ANGI presenta il suo manifesto per la cybersicurezza al Governo, alla Difesa, al Dis e all’Agenzia Cyber

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    Straordinario successo di pubblico e di contenuti l’Innovation Cybersecurity Summit presso Palazzo Ferrajoli a Roma, promosso dall’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento dell’innovazione e del digitale in Italia.

    Ad aprile i lavori il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, a cui hanno fatto seguito le massime autorità istituzionali su difesa e sicurezza, tra cui: Giorgio Mulè Sottosegretario al Ministero della Difesa, Gaetano Virgilio Capo Ufficio Generale Innovazione Difesa – Stato Maggiore della Difesa, Alessandra Guidi Vicedirettore Generale del DIS – Dipartimento Informazioni per la Sicurezza, Nunzia Ciardi Vicedirettore Generale Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Adolfo Urso Presidente Copasir, Federico Mollicone Rappresentante dell’Intergruppo Parlamentare Innovazione.

    Tra i punti chiave della manifestazione, la presentazione dell’ANGI del suo manifesto per la sicurezza cibernetica, consegnato dal presidente dell’ANGI, Gabriele Ferrieri, nelle mani del Governo, del Ministero della Difesa, del Dis, dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, dello Stato maggiore della Difesa e del Copasir.

    Manifesto per la Cybersicurezza, atto a promuovere la costituzione, in Italia, di un soggetto ispirato al modello del “Cyberspark israeliano”, garante dell’interazione fra soggetti pubblici e privati, al fine di migliorare la qualità della ricerca e sviluppo nazionale, dei livelli di sicurezza cibernetica e della competitività dell’economia italiana. L’istituzione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale costituisce un primo – fondamentale – passo verso la realizzazione dei suddetti obiettivi ma, per avanzare ulteriormente, è indispensabile promuovere azioni comuni e condivise, atte ad implementare il sistema produttivo, con riferimento sia alla PA che ai singoli individui.

    Per promuovere l’avanzamento italiano nel campo della sicurezza cibernetica è fondamentale incentivare l’ecosistema digitale, attraverso la costituzione di un Comitato permanente di consultazione con le start-up innovative nazionali, per favorire un rapporto più profittevole fra pubblico e privato, evitando una duplicazione delle risorse, migliorando la comunicazione e garantendo una maggior efficienza operativa, favorendo un processo qualitativo e quantitativo superiore.

    Ci si deve anche dotare di uno strumento misurabile – sul modello del BES correlato al DEF – al fine di identificare le zone di rischio delle strutture informatiche sensibili delle aziende e della Pubblica Amministrazione.

    Importante anche un rinnovamento normativo ed educativo: necessario semplificare l’impianto esistente – spesso disordinato, disorganico e confuso – sotto un Testo Unico della Sicurezza Cibernetica e incentivare l’awarness digitale nelle scuole – con campagne istituzionali dell’associazionismo di base del mondo dell’innovazione e del settore pubblico radiotelevisivo – aumentando l’alfabetizzazione digitale e la conoscenza dei rischi sul web delle nuove generazioni. Ruolo centrale spetta a Roma Capitale, sede del Centro di Competenza 4.0 dedicato alla sicurezza cibernetica e dell’Agenzia per la Cybersicurezza cibernetica, che potrà diventare anche la Capitale della sicurezza cibernetica in Italia, attraverso l’attivazione di “zone economiche speciali” dove fornire alle grandi aziende della cybersicurezza dei meccanismi fiscali agevolati e una diretta connessione con il mondo universitario e della ricerca”.

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