Animali vivi destinati ad uso commerciale, all’aeroporto di Fiumicino ne sono arrivati due milioni e mezzo
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Dai cani ai gatti ma anche roditori, rettili, piccoli pesci tropicali, uccelli, insetti ed esche. Di animali vivi destinati ad uso commerciale o al seguito di privati, solo all’aeroporto di Fiumicino ne sono arrivati lo scorso anno da ogni angolo del mondo quasi due milioni e mezzo. Nei primi mesi dell’anno già se ne contano oltre 600.000. A vigilare su questo piccolo esercito e a verificare, come richiedono le norme comunitarie, lo stato di salute degli animali, una equipe di veterinari guidati dal Direttore Reggente Border Inspection Point di Fiumicino aeroporto, Mario Sapino. Nel caso in cui qualche animale richiedesse una visita più approfondita o che non fosse perfettamente in regola con la documentazione, in aeroporto c’è poi una struttura dedicata, l’Isola veterinaria, che sorge in un’area decentrata lontana dalle piste di volo. «La prima cosa che facciamo quando, con speciali carrellini di cui tutti gli handlers sono dotati, vengono portati dagli aerei alla Cargo City da personale di terra appositamente istruito – spiega Sapino – è l’immediato controllo della documentazione. Tutti devono arrivare a Fiumicino con i certificati che, oltre ad indicare a chi sono diretti, ne attestino altresì il buono stato di salute già prima della partenza con relativa idoneità al volo. Poi si passa alla visita di ciascuno, ad eccezione delle partite di pesci tropicali o di esche e insetti per i quali la verifica viene fatta a campione».