Balduzzi: molte più luci che ombre in un contesto non semplice

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    Roma – Renato Balduzzi, membro non togato del Consiglio Superiore della Magistratura, così scrive sulla rubrica ‘Pane e Giustizia’ e pubblicato sul quotidiano Avvenire: “Il tema del carcere e della funzione della pena è tema sempre attuale. Proprio in questi giorni, il Governo ha trasmesso alle Camere, per l’espressione del parere da parte delle Commissioni giustizia e bilancio, lo schema di decreto legislativo, attuativo della legge n. 103 del 2017, recante modifiche all’ordinamento penitenziario. Avendo il Ministro della giustizia richiesto, all’organo di governo autonomo della magistratura, ai sensi di legge, di esprimere a sua volta un parere su tali modifiche,il seminario Bachelet è risultato di attualità rafforzata”.
     “Il pomeriggio al Csm -prosegue Balduzzi- ha fatto risuonare alcuni temi cari a questa rubrica; il collegamento tra politiche penitenziarie e politiche sociali; la pena detentiva come extrema ratio, la giustizia riparativa, la magistratura di sorveglianza come garante della flessibilità e della personalizzazione della pena e del relativo trattamento. Notevole la convergenza, da parte di tutti coloro che hanno preso la parola, sulla valutazione positiva, sia pure con diverse gradazioni, del contenuto delle modifiche e del loro spirito complessivo: ciò vale per i due relatori, i professori Giovanni Maria Flick e Marco Ruotolo, per gli interventi dei consiglieri Csm Paola Balducci e Piergiorgio Morosini come per quelli di Mario D’Onofrio (procuratore della Repubblica presso il tribunale di Alessandria), del Vicepresidente Giovanni Legnini e di Giulio Romano (procura generale Cassazione)”.

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