Bambino Gesù, in migliaia domani per l’udienza con Papa Francesco

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    Dipendenti, collaboratori, volontari, famiglie e pazienti saranno ricevuti dal Santo Padre in Aula Paolo VI. In prima fila oltre 150 bambini provenienti dall’Italia e dalle “periferie del mondo”. Saranno presenti il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, il cardinale arcivescovo di Bangui Dieudonné Nzapalainga.

    PAPA FRANCESCO

    PAPA FRANCESCO

    Saranno in migliaia domani mattina, giovedì 15 dicembre, in Aula Paolo VI in Vaticano, per l’udienza di Papa Francesco con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Medici, ricercatori, infermieri, ausiliari, studenti, personale tecnico e amministrativo, religiosi, cooperative, volontari, insegnanti, associazioni e ovviamente pazienti o ex pazienti con le loro famiglie: l’intera“comunità” del Bambino Gesù, “vite che aiutano la vita”, tutti coloro che con il proprio impegno quotidiano – nelle quattro sedi del Gianicolo, San Paolo, Palidoro e Santa Marinella –  contribuiscono al raggiungimento degli importanti risultati di cura, accoglienza e ricerca dell’Ospedale della Santa Sede.

    Il Bambino Gesù è infatti oggi uno dei più grandi ospedali e centri di ricerca pediatrici a livello europeo, collegato ai maggiori poli internazionali del settore, punto di riferimento per la salute di bambini e ragazzi provenienti da tutta Italia e dall’estero.

    All’udienza – che sarà trasmessa in diretta dal Centro Televisivo Vaticano e da TV2000 – parteciperà il cardinale Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin. Nato nel 1869 come primo ospedale pediatrico d’Italia, nel 1924 il Bambino Gesù fu donato dalla famiglia Salviati alla Santa Sede, che da allora ne è proprietaria. La presidente Mariella Enoc, alla guida dell’Ospedale dal 2015, presenterà al Santo Padre le aree di eccellenza del Bambino Gesù, con particolare attenzione all’accoglienza dei piccoli pazienti e agli interventi di cooperazione in Giordania, Palestina e Repubblica Centrafricana.

    Oltre 150 bambini attualmente in cura presso l’Ospedale, accompagnati dai loro genitori, saranno in prima fila per salutare Papa Francesco. Tra di loro, molti pazienti stranieri provenienti dalle “periferie del mondo”: Argentina, Venezuela, Pakistan, Nepal, Russia, Libano, Moldavia, Ucraina, Bulgaria, Albania, Serbia, Polonia, Congo e Nigeria. 15 bambini provenienti dalla Repubblica Centrafricana saranno accompagnati dal neo-cardinale e arcivescovo di Bangui Dieudonné Nzapalainga.

    Insieme ai bambini ricoverati, ci saranno i figli dei dipendenti dell’Ospedale, nel segno di un’unica grande comunità al servizio dei più piccoli. Quindi un coro composto da genitori e pazienti che canterà la canzone “Vite Coraggiose”, inno della campagna di comunicazione sociale della Fondazione Bambino Gesù Onlus dedicata alla raccolta di fondi per la ricerca contro le malattie rare e ultra-rare.

    In rappresentanza dell’Ospedale prenderanno la parola, oltre alla presidente Enoc, un’infermiera di ruolo, uno studente del Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche, un ausiliario che lavora al Bambino Gesù da oltre 35 anni. Una testimonianza significativa sarà offerta da una ex-paziente dell’Ospedale, priva della vista per le conseguenze di un linfoma di Hodking, laureanda in Medicina e Chirurgia.

    L’Ospedale ringrazierà Papa Francesco per il “dono” dell’eliporto vaticano, messo a disposizione del Bambino Gesù per l’atterraggio e il decollo di eliambulanze ed elicotteri adibiti al trasporto di gravi urgenze ed emergenze pediatriche. Dal momento della sua attivazione, sono circa 80 i trasporti d’urgenza effettuati, grazie alla stretta collaborazione con il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano (Gendarmeria e Direzione di Sanità e Igiene) e l’ARES 118.

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