Capobianco eletto segretario Filca Cisl Roma

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Roma – Nicola Capobianco, 43 anni, originario di Sturno in provincia di Avellino, sposato, laureato in Scienze Politiche, e’ stato eletto come nuovo segretario Generale della Filca (Federazione Italiana Costruzioni e Affini) Cisl di Roma e Provincia. Nicola Capobianco, alla Filca Cisl di Roma e provincia dal 1999, e’ componente della Segretaria romana del sindacato dal 2010 e prende il posto di Marco Federiconi, eletto il 4 luglio nella segreteria della Ust Cisl Roma Capitale Rieti. In segreteria e’ stato confermato Alessandro Rinaldi ed e’ stato eletto come nuovo componente Marco Antinelli. Nel corso della sua attivita’ sindacale Capobianco ha seguito le piu’ importanti vertenze edili della capitale e nel discorso dopo il suo insediamento ha posto l’attenzione sul momento dell’edilizia a Roma. “Purtroppo la crisi del settore e’ evidente- ha detto- Ammontano a 77 milioni di euro le gare bloccate, alcune dai tempi del Giubileo del 2015 che riguardano strade, caditoie,segnaletica, scuole e monumenti. I tempi di aggiudicazione delle gare a Roma sono piu’ lunghi rispetto a quello di tutte le altre citta’ italiane. Oggi assistiamo al desolante spettacolo di una citta’ ferma, serve una chiara strategia di rilancio per lo sviluppo del settore delle costruzioni. Roma e’ abbandonata al suo destino, nessuno scommette piu’ sulle sue potenzialita’, mancano gli investimenti. Chiediamo un segnale forte. La Giunta deve cambiare passo e come Filca Cisl di Roma proponiamo di aprire immediatamente un tavolo di confronto con il Comune di Roma, franco, senza preconcetti per contribuire tutti quanti allo sforzo di dare finalmente un futuro alla capitale d’Italia, vogliamo essere uno stimolo per superare l’attuale status quo. Politica, capitale e lavoro hanno il dovere morale di creare condizioni di rinascita di un settore devastato nei numeri e mortificato nel quotidiano. Secondo i dati della Cassa edile di Roma dal 2010 al 2018 ogni anno hanno perso il lavoro a Roma 3.268 operai ed ogni anno hanno chiuso l’attivita’ 470 imprese. Dal 2010 sono 26.147 i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro a Roma e 3.760 le imprese che hanno cessato l’attivita’. Infatti erano 55.927 gli iscritti alla cassa edile al 2010 mentre nel 2018 gli iscritti in cassa edile erano 29.780, mentre erano 10.617 le imprese attive nel 2010 e 6.857 nel 2018. Rispetto al 2010 il numero degli operai attivi iscritto alla cassa edile e’ diminuito del 47% e le imprese attive sono diminuite del 35% ogni anno”.

“Le ore lavorate dagli operai dal 2010 sono diminuite del 47%- ha detto ancora Capobianco- La massa dei salari ha quasi dimezzato il suo valore da 495 a 287 milioni di euro. Contestualmente si e’ contratta in modo significativo la quota di ricchezza prodotta sul totale che e’ passata dal 32% al 20% del Pil (prodotto interno lordo) cittadino. Sostenibilita’ ambientale, regolarita’ degli appalti, certezza dei tempi, sicurezza, legalita’, applicazione dei contratti nazionali e provinciali del lavoro, sono solo alcuni dei temi sui quali provare a costruire l’edilizia del domani, dando nuova linfa all’economia locale e all’occupazione. Inoltre chiediamo un impegno maggiore per debellare il triste fenomeno degli infortuni mortali nel settore: soltanto con piu’ ispezioni e controlli mirati quotidiani si riesce a sconfiggere la piaga delle morti in edilizia. Nel 2019 a Roma e in provincia si sono gia’ contate tre vittime, dato in aumento se confrontato allo stesso periodo degli ultimi anni. Proprio ieri l’altro un operaio marocchino di 41 anni ha perso la vita mentre lavorava sull’autostrada A 12 Roma-Civitavecchia per il ribaltamento di un mezzo in cantiere. Per questo nel tavolo che chiederemo con il Comune di Roma e con tutte le amministrazioni della Provincia chiederemo di attuare un sistema di controlli e di sanzionare le imprese che non rispettano le regole che per prime fanno danno alle tante imprese regolari che lavorano in citta’. Chiediamo inoltre nuove assunzioni di ispettori di tutti gli organi competenti che lavorano oggi sotto organico e che gli uffici adibiti al controllo anche dell’Amministrazione quotidianamente monitorino tutti i lavori in corso”.

“Occorre inoltre- ha concluso- che la formazione dei lavoratori sia mirata e svolta dagli organismi bilaterali. Inoltre i controlli devono servire anche a combattere il dumping contrattuale, un fenomeno diffuso e che incide sulla qualita’ del lavoro e che per i lavoratori comporta una perdita del salario. Sempre piu’ nei cantieri si trovano applicazioni contrattuali che vanno dal metalmeccanico al florovivaistico, al multiservizi. Non puo’ passare il messaggio di utilizzare il contratto che costa di meno, sarebbe un incentivo ad abbassare i diritti contrattuali senza considerare il fatto che nell’edilizia il lavoratore ha una formazione di 16 ore che nessun altro contratto prevede”.

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