C’era una volta Roma… “Bunker di Villa Torlonia”

Più informazioni su

Ci troviamo in via Nomentana 70, all’interno di una delle più recenti ville nobiliari romane…Villa Torlonia.

Particolarmente piena di fascino ed eleganza, ricorda l’originalità dei giardini inglesi, ma nello stesso tempo con i suoi edifici ottocenteschi presenti all’interno del parco, è capace di creare un mix di epoche distanti tra loro, creando un’atmosfera unica nel suo genere.

Nel 1925 la Villa venne concessa come residenza a Mussolini il quale, durante il suo soggiorno, non apportò sostanziali modifiche alla struttura che rimase per lo più invariata, anche dopo la realizzazione dei due rifugi sotterranei antiaerei, considerati i più importanti d’Italia.

Il primo chiamato Il Rifugio di Casino Nobile, era posto nella sala centrale del piano seminterrato, mentre il secondo, posto sotto la cantina, era chiamato il Rifugio Cantina.

Fu la paura generata dai bombardamenti aerei sempre più frequenti e sempre più minacciosi, a spingere Mussolini a far costruire questi ripari “a prova di bomba”, nella speranza di proteggere se stesso e la sua famiglia.

Il Rifugio Cantina era dotato di doppia porta blindata ed aveva un sistema antigas di filtraggio e rigenerazione dell’aria, attivabile a manovella. Non era molto grande, ma dotato del necessario: un bagno, una rete, un materasso ed un telefono ad uso esclusivo di Mussolini.

Il Rifugio Casino Nobile nasce dalla necessità di realizzare un secondo rifugio più funzionale rispetto al primo.

I locali vennero tutti rafforzati con uno spessore di 120cm di cemento armato e dotati di sistema di purificazione dell’aria. Venne scavato ad una profondità di sei metri e la copertura era formata da una lastra di cemento armato spessa quattro metri.

La realizzazione di questo bunker non fu’ ultimata a causa dell’arresto del Duce.

“E’ curioso che, mano a mano che i lavori si avviano al compimento, la mia antipatia per i rifugi aumenta… sento che una volta finito, quel rifugio diventerà completamente inutile”- tratto dal diario di Mussolini.

Nel 2014 per la prima volta, vennero aperti al pubblico queste fortificazioni difensive, dopo essere state messe in completa sicurezza, regalando al pubblico suggestive emozioni risalenti all’epoca della Seconda Guerra Mondiale.

Vi diamo appuntamento alla prossima settimana con un altro capitolo della nostra C’era una volta Roma..

Isabella Alboini

Più informazioni su