Dentifrici sbiancanti ‘3D’ pericoli per la salute dello smalto dei denti

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    Denti bianchi come la neve senza l’ombra di una macchia di caffè o di fumo? Il sogno di milioni di persone. Ma dietro le promesse delle nuovissime formule di dentifrici sbiancanti ‘3D’, potrebbero nascondersi seri pericoli per la salute dello smalto dei denti. Rivestimento reso più fragile dai potenti abrasivi usati in molti prodotti di nuova concezione e ribattezzati dal marketing, appunto, ‘3D’ per la loro capacità di rendere la dentatura di un bianco splendente e profondo. Secondo gli esperti, in un articolo del Los Angeles Times, mentre le strisce e i ‘kit’ sbiancanti lavorano immergendo i denti per lunghi periodi di tempo in soluzioni a base di candeggina, i nuovi dentifrici adottano un approccio più veloce. La maggior parte si basa su composti abrasivi (‘lucidatorì per le aziende produttrici) che aiutano a rimuovere le macchie superficiali lasciati da caffè, sigarette, succhi di frutta. Ma alla lunga danneggiano lo strato esterno dello smalto.

    A lanciare l’allarme sui pericoli dei nuovi dentifrici sbiancanti – riporta il Los Angeles Times – è Vincent Mayher, dentista ed ex presidente dell’Accademia di odontoiatria generale americana. «Il termine sbiancamento – avverte l’esperto – utilizzato in molti dentifrici è fuorviante. A differenza dei ‘kit’ e delle strisce che lavorano in profondità nel dente, questi prodotti ‘3D’ possono raggiungere solo la superficie. E il loro effetto dura poco tempo». Per rafforzare le sue tesi il dentista cita uno studio pubblicato sulla rivista ‘Journal of Clinical Dentistry’, a cura della Thermetric Technologies Inc., una società di ricerca dentale di Noblesville, e l’Health Science Research Center, dell’Indiana University-Purdue University di Fort Wayne. La ricerca ha testato l’azione abrasiva e la potenza di pulizia di 26 dentifrici sbiancanti in commercio negli Stati Uniti. Utilizzando come ‘test’ lo smalto dei denti di vacca. Secondo Bruce Schemehorn, l’autore principale dello studio, «è emerso che i dentifrici sponsorizzati come più sbiancanti, quindi più efficaci, sono anche quelli più abrasivi». Mayher è esplicito anche sui potenziali problemi a cui si va incontro. «Nel corso del tempo – spiega – un dentifricio abrasivo potrebbe portare via lo strato esterno di smalto, esponendo la dentina sottostante (la sostanza compresa tra lo smalto, il cemento alla radice e la polpa) all’attacco degli agenti esterni. Inoltre – prosegue – gli abrasivi utilizzati possono essere dolorosi per alcune persone più sensibili».

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