Disoccupazione killer, perdere il lavoro fa male alla salute

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    Perdere il lavoro fa male alla salute, tanto da moltiplicare il rischio di una morte prematura, soprattutto per lui. Secondo una ricerca condotta dagli studiosi della McGill University canadese, in collaborazione con la Stony Brook University, la disoccupazione aumenta il rischio di mortalità prematura di ben il 78% negli uomini. E a rischiare di più sono i ‘giovanì sotto i 50 anni. Conclusioni raggiunte attraverso l’analisi di studi condotti su un totale di 20 milioni di persone in 15 Paesi (soprattutto occidentali), negli ultimi 40 anni. Non solo. A sorprendere i ricercatori è stato anche il fatto che – a dispetto delle aspettative legate a un miglior sistema sanitario – la correlazione tra disoccupazione e rischio di morte è stata la stessa in tutti i Paesi oggetto dello studio. Questo suggerisce l’esistenza di una relazione causale tra la disoccupazione e un più alto rischio di morte. «Fino a oggi una delle grandi questioni riguardava il sospetto che condizioni di salute pre-esistenti, come il diabete o problemi cardiaci, o comportamenti come il fumo, la passione per gli alcolici o l’uso di droghe, portassero a perdere o a non trovare lavoro, e quindi fossero alla base del maggiore rischio di morte », ricorda Eran Shor. «Ma la cosa interessante è che abbiamo scoperto che le condizioni di salute non hanno effetto sui risultati della ricerca. Dunque la relazione disoccupazione-mortalità è molto probabilmente di tipo causale», spiega. – Un legame che ha a che fare, piuttosto, «con lo stress provocato dalla disoccupazione, che incide negativamente sullo status socioeconomico. Aspetti che, a loro volta, portano a una salute scarsa e a tassi di mortalità più elevati». Il pericolo è declinato decisamente al maschile. La ricerca ha dimostrato che il rischio di mortalità, per il sesso forte, con la disoccupazione aumenta ben più che per le donne: 78% contro 37%. Per gli uomini esiste dunque una correlazione molto più elevata, sottolineano i ricercatori, tra mancanza di lavoro e mortalità. E il pericolo è particolarmente elevato per gli ‘under 50 anni’. «Abbiamo il sospetto che anche oggi il fatto di non avere un lavoro sia più stressante per lui che per lei», spiega Shor. «Quando un uomo perde il lavoro, spesso questo significa che la famiglia diventa più povera e ne risente in vari modi. E questi aspetti possono a loro volta avere un enorme impatto sulla salute maschile, spingendo a fumare, bere o mangiare male». E incidendo sull’assistenza sanitaria.

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