Europa, rilancio e buoni propositi

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    La firma della dichiarazione di Roma è ormai conclusa e i leader dei 27 Stati membri e delle istituzioni dell’UE hanno rilanciato i principi fondativi che 60 anni fa videro impegnati uomini come Adenauer, De Gasperi,  Schuman, Monnet e Spaak. Questi giganti della politica, all’indomani della seconda guerra mondiale, sognando un futuro senza guerre, povertà e disuguaglianze avviarono un cammino coraggioso, come ha ricordato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in Campidoglio, “materiale e spirituale”.

    “Venivano da paesi diversi, parlavano lingue diverse, non la pensavano allo stesso modo su tutto. Ma tutti erano accomunati da una stessa splendida ossessione: non dividere, ma unire, non schierarsi gli uni contro gli altri per il male di tutti, ma cooperare insieme per il bene di ciascuno” ed è ciò che oggi, secondo il premier Gentiloni, questa giornata vuole simboleggiare e cioè il rilancio dei principi che hanno ispirato i nostri padri fondatori, il riavvio di un’Europa che si è fermata provocando lacerazioni e crisi di rigetto, e facendo riemergere nazionalismi e populismi che si sperava fossero superati.

    Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato la pericolosità di questo arretramento dei principi cardine e dei valori europei affermando che “senza la prospettiva di passi in avanti crescenti che sono stati il lievito della costruzione europea rischiamo una paralisi fatale”, sarà necessario, quindi, ripensare l’attuale architettura europea.

    “Abbiamo imparato la lezione” dice il premier italiano “l’Unione riparte” e il primo passo è quello di restituire la fiducia ai “cittadini”, parola simbolo di questa giornata. Si riparte da qui abbandonando le “piccole logiche di contabilità, talvolta arbitrarie”.

    Così tutti e 27 i capi di Stato dei Paesi aderenti all’UE, tranne la Gran Bretagna, si impegnano a realizzare il programma di Roma per un’Europa “sicura”, “prospera e sostenibile”, “sociale” e “più forte sulla scena mondiale”, obiettivi che fino ad oggi sono rimasti solo sull’inchiostro provocando, soprattutto nei paesi più deboli, un forte risentimento al quale il corteo Eurostop darà voce nel pomeriggio.

    E mentre i firmatari sfilano a Roma, il leader del Carroccio Matteo Salvini, oggi in visita a Lampedusa, fa sapere tramite facebook che “Mentre la Merkel e Renzi festeggiano (cosa?) a Roma, io propongo un’altra idea di Europa: più lavoro e meno finanza, più sicurezza e meno clandestini. PRIMA GLI ITALIANI”.

    Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, dal fronte antieuropeista, ha dichiarato che “l’Unione Europea per noi è un’esperienza finita, deve essere chiusa e dobbiamo ricostruire una confederazione di Stati sovrani”. Con Fratelli d’Italia ha organizzato all’interno di un teatro una manifestazione di protesta alla quale hanno partecipato il presidente della Liguria Giovanni Toti e l’ex Ministro dell’Economia Giulio Tremonti.

    Elena Martinelli

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