Guida autonoma, un’auto dal futuro

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    Ora anche l’Italia ha dato il via alla sperimentazione delle futuristiche auto autonome o anche dette “self driving car”  cioè auto capaci di guidare da sole e prendere decisioni, basandosi sul calcolo delle possibilità evitando del tutto errori umani.

    La conferma giunge dallo stesso capo della direzione generale per i sistemi informatici e statistici del Ministero, Mario Nobile, che ha partecipato alla conferenza internazionale sulla guida connessa organizzata dall’ANAS in collaborazione con World Road Association. A suo parere saranno rispettati i tempi tecnici per l’approvazione. Infatti il decreto “smart road” consente la sperimentazione di guida autonoma anche in Italia.

    Come ha spiegato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI: “L’auto a guida autonoma è una sfida che dobbiamo vincere senza farci trovare impreparati: il mondo già si muove, ma in Italia manca ancora un quadro preciso di regole per orientare e stimolare investimenti e progetti, tenendo conto anche della delicata fase di transizione con veicoli “umani” e “robot” a condividere le strade. Vanno poi sciolti i nodi su sicurezza stradale, adeguamento infrastrutturale, responsabilità civile e penale in caso di infrazioni ed incidenti, questioni assicurative, rischi di hackeraggio e privacy”.

    Che cosa si intende per guida autonoma ?

    Un veicolo a guida automatica, definito anche self driving car, è un veicolo in cui un sistema computerizzato, composto da hardware e software, sostituisce parzialmente o totalmente l’input umano. La locuzione “self driving car” rimanda a concetti anche molto diversi tra loro: questa varietà di approcci ha motivato la ricerca di definizioni comuni. Nel 2013 la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) statunitense ha proposto una classificazione dei veicoli a guida automatica, ampiamente usata nella letteratura. Abbastanza simile è la classificazione definita dalla Society of Automobile Engineers (SAE) nello stesso anno. Nel presente documento si farà riferimento a quest’ultima, perché ritenuta più completa e, almeno per certi aspetti, più chiara. La classificazione SAE propone 5 livelli (differentemente dalla NHTSA, che ne propone quattro) con automazione crescente: il sistema ha il pieno controllo di almeno una delle fasi di guida soltanto dal livello 2 (parziale automazione); nei livelli successivi il veicolo “prende progressivamente il comando” della guida lasciando poche o nessuna operazione al conducente umano (permettendo comunque l’intervento umano per “disinnescare” gli automatismi). Il passaggio al quarto e quinto livello, ossia il passaggio da elevata a totale automazione, esige scenari operativi sicuri (Operational Design Domain – ODD) che definiscano sia il quadro di operatività sia la fase di test del veicolo. ( citazione come dal testo definizione guida automatica di “ Auto-Matica” )

    Secondo alcune stime di calcolo matematico i dati favorirebbero l’immissione su strada di auto a guida autonoma: mettendone in luce le potenzialità, che secondo la ricerca sarebbero notevoli. A cominciare dai vantaggi economici e quelli per l’ambiente: se tutte le auto in circolazione al mondo fossero autonome (e connesse), si risparmierebbero 200 miliardi di euro in spesa sociale per incidenti stradali e 50 miliardi di euro in minori consumi di carburante. Anche considerando che una macchina rimane ferma per il 90% della giornata e la guida autonoma consente di abbattere i consumi del 10%.

    “Il settore dei trasporti sta per affrontare cambiamenti profondi sia in Europa che in altre parti del mondo. La combinazione di innovazione tecnologica e nuovi – disruptive – modelli di business ha generato una domanda di nuovi servizi di mobilità. Allo stesso tempo, il settore sta rispondendo all’esigenza di maggior sicurezza, efficienza e sostenibilità. La trasformazione che ne risulterà presenta grandi opportunità sociali ed economiche che l’Europa deve perseguire ora, per far sì che cittadini e imprese possano goderne i benefici. Le tecnologie digitali sono uno dei più importanti, se non il più importante, driver di questo processo […]. Le tecnologie digitali aiutano a ridurre gli errori umani, di gran lunga la prima causa degli incidenti [stradali]”. Così inizia una importante Comunicazione della Commissione Europea del novembre 2016 (A European strategy on Cooperative Intelligent Transport Systems, a milestone towards cooperative, connected and automated mobility). “Le tecnologie per la guida automatica offrono l’opportunità di cambiare in modo strutturale il mondo dei trasporti. Veicoli […] equipaggiati con queste tecnologie potranno probabilmente ridurre incidenti, consumo di energia ed emissioni – e diminuire il costo della congestione” (Autonomous Vehicle Technology – A Guide for Policymakers – Rand Corporation 2016). Queste due citazioni (e se ne potrebbero produrre numerose altre) testimoniano, senza lasciare ombra di dubbio, che è in corso un importante processo di innovazione, per i trasporti in generale e per i veicoli in particolare. I veicoli connessi sono comparsi sul mercato da poco più di una decina d’anni e sono oggi sempre più diffusi. ( citazioni come dal testo introduttivo di “Auto-Matica” )

    Per approfondire vedi: http://www.fondazionecaracciolo.aci.it/fileadmin/documenti/pdf/mobilita_sostenibile/Studio_Auto_Autonoma_web.pdf

    L’opinione pubblica si pronuncia in modo disomogeneo

    Il quadro che esce dalla 71a Conferenza Aci del Traffico e della Circolazione è piuttosto desolante per gli amanti dell’auto a guida autonoma: nessuno la vuole. In pratica secondo uno studio dell’automobile club i nostri automobilisti la detestano: infatti solo il 48% sarebbe disposto a provare l’automobile senza conducente, mentre 1 su 4 – il 25% .

    Anche una ricerca condotta da AXA Winterthur in Svizzera, rivela infatti che solo il 25% degli svizzeri intervistati utilizzerebbe in futuro volentieri o molto volentieri un veicolo automatizzato, mentre quasi il 50% degli interpellati è restio o addirittura contrario all’idea. Va un po’ meglio in Germania, dove la percentuale di favorevoli alla guida autonoma sale al 33%, mentre quella dei contrari scende al 40%. Stesso mix di emozioni in America, dove il 54% si sentirebbe meno sicuro a condividere la strada con veicoli autonomi e solo il 10% si sentirebbe più al sicuro.

    Queste auto comunque  potrebbero comunque migliorare la vite di perso che hanno problemi o limitazioni alla guida consentendo l’oro una maggiore autonomia.  Infatti le persone che utilizzerebbero una vettura completamente autonoma, dai risultati dell’indagine, risultano essere utenti che (Zmud, Sener and Wagner, 2016): 1. hanno condizioni fisiche che non permettono loro di guidare; 2. pensano che la guida automatica possa ridurre il numero di incidenti; 3. usano smartphone, social network e varie applicazioni; Capitolo primo – Generalità 27 Auto-Matica 28 4. non sono preoccupati della loro privacy quando usano tecnologie online; 5. pensano che possa essere un divertimento usare auto-robot; 6. ritengono possa essere facile diventare abili nell’utilizzarle.

    I crash test di AXA

    Ma in caso che una auto autonoma che non lascia margini ad errore umano dovesse essere vittima in qualche modo di hacker come si potrebbe fare ? ci hanno già pensato a luglio scorso quelli della compagnia assicurativa svizzera AXA che hanno eseguito alcuni crashtest.

    Infatti nel video di AXA  si vedono alcuni crash test

    il primo crash test della giornata simulava infatti una situazione in cui un pirata informatico elude i sistemi di sicurezza di un’auto, ne prende il controllo e la lancia a tutta velocità contro quella che la precede, ferma al semaforo. Succede che la macchina si lancia a tutta velocità contro l’altra ferma al semaforo senza effettuare frenate. Eliminando cosi la sicurezza dell’auto autonoma.

    Il secondo crash test mostrava invece cosa accade quando eventi naturali e imprevedibili si abbattono su una macchina a guida autonoma: nel caso specifico si trattava di una pietra da 120 chili che colpisce il parabrezza lato passeggero. Nella simulazione, l’auto inchioda immediatamente restando in carreggiata, ma comunque il masso entra dentro colpendo il lato passeggero. In teoria l’auto non subisce sbandamenti e il pilota resta indenne ma in caso di passeggero a bordo questo avrebbe la peggio.

    il terzo crash test, il video mostra  due auto che stanno per incrociarsi normalmente su una strada a doppio senso, quando all’improvviso da dietro una di loro spunta un quad per tentare un sorpasso impossibile, ovviamente manovra spericolata e la colpa è del quad. L’auto che gli va incontro sulla carreggiata è guidata da un’intelligenza artificiale che ora deve scegliere: sterzare verso l’altra automobile, cercando di salvaguardare il pilota del quad, ma aumentando danni e rischi per il proprio passeggero, oppure ridurre il pericolo continuando la propria traiettoria verso il quad, senza preoccuparsi della vita del pilota che andrebbe incontro a conseguenze gravissime e mortali. Forse un autista umano avrebbe d’istinto sterzato avendo qualche danno alla vettura e a se stesso ma non mandando incontro una fine terribile il pilota del quad. comunque l’intelligenza artificiale si preoccupa di difendere il suo pilota, e calcola il minor danno prosegue come niente fosse il risultato, come si vede dal video AXA,  si spezza in due il pilota del quad!

    Alfred Egg, responsabile sinistri per AXA Winterthur, la sua azienda continuerà infatti a farsi carico di tutti i danni causati a terzi da un veicolo coperto dalla sua assicurazione, indipendentemente dal fatto che questo sia automatizzato o tradizionale. Anche perché oramai alcuni veicoli hanno già funzioni automatizzate. Ovviamente questo influirà sui prezzi dell’assicurazione, ma ancora non si hanno abbastanza dati perché le assicurazioni decidano se al rialzo o al ribasso. La questione è complessa: le vetture a GPL, ad esempio, pagano un po’ di più perché sembrano avere una percorrenza media più elevata.

    Vedi video crash test AXA : https://www.youtube.com/watch?v=7x7k_H-QCy0

    Questo tipo di auto autonoma si divide per diversi livelli:

    LIVELLO 1: ASSISTENZA ALLA GUIDA. Comprende la auto dotate di sistemi di assistenza alla guida capaci di agire sullo sterzo, acceleratore e freno. Sistemi come il mantenimento della corsia e il cruise control adattivo, che ormai equipaggiano le nuove auto anche di segmento B. Il guidatore deve essere sempre pronto a intervenire e a lui spetta il monitoraggio costante dello spazio.

    LIVELLO 2: AUTOMAZIONE PARZIALE. I sistemi di assistenza alla guida sono più raffinati rispetto al livello 1 e il guidatore, pur monitorando costantemente lo spazio, può affidarsi all’elettronica. L’auto è in grado di evitare una collisione aggirando un ostacolo, rallentare e accelerare per seguire l’andamento del traffico, frenare automaticamente per, ad esempio, evitare di investire un pedone.

    LIVELLO 3: AUTOMAZIONE CONDIZIONALE. In questo caso l’autopilota è capace di prendere il comando completo del veicolo e reagire alle istruzioni del passeggero-conducente, operando un sorpasso con l’attivazione delle frecce, ad esempio. Inoltre, il guidatore è ancora un elemento necessario ma può destinare totalmente alcune funzioni cruciali per la sicurezza, in determinate condizioni di traffico. I primi modelli equipaggiati con guida autonoma di livello 3 entreranno in commercio nel 2018.

    LIVELLO 4: ELEVATA AUTOMAZIONE. Il sistema opera autonomamente per tutto il tragitto. L’auto guida da sola affidandosi a raffinati sistemi che combinano radar a telecamere. Il guidatore diventa passeggero e agisce su pedali e volante solo in caso di emergenza. Questo tipo di tecnologia è già in fase di sviluppo ed entrerà in commercio entro il 2020.

    LIVELLO 5: AUTOMAZIONE TOTALE. L’essere umano diventa passeggero a tutti gli effetti a bordo di un veicolo senza pedali e volante. Si tratta della prossima frontiera della mobilità, destinata a cambiare completamente il concetto di automobile e l’utilizzo stesso del veicolo. Il livello 5 di guida autonoma prevede una riforma dei codici della strada.

    Emiliano Salvatore

     

     

     

     

     

     

    Video guida autonoma:

    http://video.repubblica.it/motori/ecco-come-vede-un-auto-con-la-guida-autonoma-la-demo-di-tesla/260194/260506

    http://www.fondazionecaracciolo.aci.it/fileadmin/documenti/pdf/mobilita_sostenibile/Studio_Auto_Autonoma_web.pdf

     

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