Il festival “Viaggi nei paraggi”

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    Restare in città per scoprire il mondo, è il festival “Viaggi nei paraggi”
    Roma 6-22 novembre

    Esplorare la città e immergersi nelle sue suggestioni sonore e visive, per scoprire che anche i manifesti hanno una storia da raccontare. Sono i percorsi del festival del viaggio, che fa conoscere un volto inedito della Capitale attraverso la storia, la letteratura, l’arte e il suono

    Viaggiare rimanendo dove si è, all’interno dei territori che viviamo quotidianamente ma che poco conosciamo. Questo il tema del festival “Viaggi nei paraggi”, a Roma dal 6 al 22 novembre, organizzato dall’associazione culturale Open City Roma, con la curatela di Laura Calderoni.  Non si tratta del viaggio che ci porta fisicamente lontano, una pratica da evitare in tempi difficili come quelli che viviamo, ma quello che ci permette di esplorare mete vicine a noi, di viaggiare nel tempo, per scoprire le storie nascoste dietro i posti che attraversiamo tutti i giorni e viverle attraverso l’arte, la letteratura, la storia.

    Il programma del festival prevede tour urbani alla scoperta di luoghi meno noti, che mettono in comunicazione il passato e il presente, in una rilettura inedita della Capitale.

    Laura Calderoni, curatrice del festival afferma: «Il lockdown ci ha portato a ragionare sull’idea stessa di viaggio, inteso come modo di confrontarsi con la propria capacità di scoprire e guardare il mondo con altri occhi, di confrontarci con culture diverse dalla nostra».

    A partire dalle tante risorse che Roma offre, “Viaggi nei paraggi” disegna quindi un programma triennale di tour ed eventi gratuiti pensati come viaggi di scoperta e arricchimento culturale, distribuiti su tutto il territorio urbano, comprese le periferie e i luoghi lontani dai circuiti turistici tradizionali, dando vita a esperienze che ne rinnovano mete, miti ed elementi.

    «L’esperienza del viaggio è oggi inflazionata da una serie di strumenti- sostiene Calderoni-, dai social network a google street view, dai blog alle guide on-line. Questa iperinformazione ci fa perdere quella componente immaginifica e misteriosa che il viaggio porta con sé. Un bagaglio troppo pesante che ci fa diventare turisti piuttosto che viaggiatori».

    Visite accessibili a tutti, svolte in forma di virtual tour, che giocano ironicamente con gli itinerari più noti come il safari, il viaggio in Egitto, immaginando di viaggiare nel tempo -le antiche stazioni di posta, il viaggio verso Sud al tempo di Roma antica, il Grand Tour settecentesco- oppure riproponendo avventure archetipiche come la caccia al tesoro. Così “Viaggi nei paraggi” mette in luce gli elementi più importanti del viaggio, nel suo senso più profondo: aprirsi al nuovo, confrontarsi con altre culture, mettersi in gioco, per allontanarsi dal campo del conosciuto, rimanendo nella propria città.

    Il festival “Viaggi nei paraggi” è realizzato dall’associazione culturale Open City Roma in collaborazione con Accademia di Danimarca, Accademia d’Egitto, Accademia di Francia, Appia Day, Fondazione Primoli, Istituto Luce Cinecittà, Istituto Svizzero, Link Campus University, Museo Storico della Comunicazione, Onivà, Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma.

    Il progetto è vincitore dell’Avviso Pubblico ESTATE ROMANA 2020-2021-2022 e fa parte di ROMARAMA 2020, il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale in collaborazione con Siae.

    Viaggiare nel tempo: arte, architettura e tecnologia nei manifesti parlanti

    Durante la rassegna “Viaggi nei paraggi” le strade di Roma vedranno la presenza di affissioni d’autore, create appositamente per il festival. Si tratta dell’opera “Portale effimero” del duo ROBOCOOP, un collage digitale che prende spunto dal “Teatrino Scientifico” realizzato dagli architetti Franco Purini e Laura Thermes per l’edizione del 1979 della manifestazione “Estate Romana”, di cui “Romarama” raccoglie l’eredità. Come ieri anche oggi passato e presente convergono: così come allora la realizzazione di un’architettura effimera collegava idealmente aree nuove e periferiche della capitale con il suo centro storico, oggi l’opera di ROBOCOOP racconta il dialogo fra antico e contemporaneo, citando i “capricci” di Giovanni Paolo Panini.

    A metà strada tra ipotesi di passato e previsioni di futuro, il lavoro di ROBOCOOP combina architetture visionarie e costruite che suggeriscono nuovi immaginari di luoghi, a cavallo fra realtà, fantasia e memoria. L’arco del “Portale effimero”, infatti, rappresenta idealmente il punto di passaggio fra questi mondi, dal momento che i partecipanti potranno scansionare il QR code presente sul manifesto per accedere a contenuti multimediali (la mappa dei posti in cui si trovano i manifesti è scaricabile dal sito www.viaggineiparaggi.it). Qui avrà inizio il loro viaggio nel tempo, perché potranno rivivere il racconto delle vacanze degli italiani attraverso i filmati dell’Istituto Luce: dagli anni ’20 agli anni ’60, dalla settimana bianca al Terminillo alla villeggiatura estiva a Roccaraso, fino alle gite ai Castelli Romani.

    Il viaggio prosegue anche attraverso i suoni di Roma, con Sonar Live, utilizzando la mappa o la playlist, è, infatti, possibile fare un viaggio inedito attraverso 17 Porte delle Mura Aureliane. Un modo per viaggiare, andando nei luoghi indicati oppure rimanendo a casa e lasciandosi condurre a occhi chiusi dalla colonna sonora di Roma.

    Confrontarsi con altre culture: dal safari all’antico Egitto e dal Tevere all’Appia antica

    Dai leoni egizi di piazza del Campidoglio all’elefantino berniniano di piazza della Minerva, passando per la gatta egizia che riposa sul cornicione di Palazzo Grazioli. Sono tanti gli animali che popolano il centro di Roma, un bestiario che offre l’occasione per parlare delle influenze di altre culture e popoli sulla storia della nostra città, un viaggio in posti lontani ed esotici, percorrendo poco più di un chilometro.

    Allo stesso modo ritroviamo la cultura egizia in numerosi monumenti della Capitale, che ci permettono di spostarci dalle sponde del Tevere a quelle del Nilo, a partire dalla fontana dei quattro fiumi di piazza Navona, e dalla Piramide Cestia fino ai cinque obelischi, per raccontare quanto la cultura egizia ha affascinato i romani dall’antichità fino al Novecento.

    Ma viaggiare significa anche scoprire le vie di comunicazione di oggi, così come quelle della nostra storia. Ripercorriamo così l’Appia antica, la Regina Viarum, una delle più importanti opere di ingegneria del mondo antico, che collegava Roma a Brindisi, in un viaggio verso sud, facendo tappa in alcuni dei suoi più importanti monumenti nel tratto suburbano, come il Mausoleo di Geta, Quo Vadis, Cappella di Reginald Pole, Basilica di San Sebastiano, Circo di Massenzio, Mausoleo di Cecilia Metella e Castrum Caetani e Villa dei Quintili.

    Non solo le strade, ma anche i fiumi hanno rappresentato per secoli importanti infrastrutture di collegamento tra le città. Per Roma il Tevere, con i suoi 400 chilometri di corso, è stato l’anima della città fin dalla sua fondazione, rendendo possibili innumerevoli scambi e collegamenti.

    Il virtual tour ripercorrerà la storia della grande “infrastruttura liquida” della città in una serie di tappe lungo gli argini del fiume, svelandone segreti e aneddoti.

    Il confronto con le altre culture prosegue nei percorsi che coinvolgono l’Accademia di Francia, l’Accademia di Danimarca e l’Istituto Svizzero di Roma, che condurranno un’esplorazione dei rapporti fra l’arte e la città di Roma. Verrà, così, raccontata la vita di tre artiste e viaggiatrici, che hanno fatto del loro rapporto con la città eterna uno degli elementi cardine per lo sviluppo della propria arte: la francese Lucienne Heuvelmans, scultrice e prima borsista dell’Accademia di Francia, che scrisse un carnet su Roma, la pittrice danese Mia-Nelle Drøschler e la fotografa svizzera Hannah Villiger.

    Viaggiare per mettersi in gioco: il workshop di scrittura e la caccia al tesoro

    Carola Susani, finalista Premio Strega con “Pecore vive” e insegnante di scrittura narrativa per “La scuola del libro” e Minimum fax, condurrà un laboratorio per mettersi alla prova in un genere letterario, quello della letteratura di viaggio, dalla lunga storia, a partire da “Il Milione” di Marco Polo fino a “Sulla strada” di Jack Kerouac.

    I partecipanti al workshop, sotto la guida della scrittrice, si cimenteranno nella stesura di un diario di viaggio, partendo dalla propria casa, si avventureranno alla scoperta della propria città immaginandola come un territorio inesplorato, pauroso e affascinante allo stesso tempo, per guardare ai luoghi con occhi nuovi e imparare a tradurli in forma narrativa.

    A pochi passi dalle più note attrazioni di Villa Pamphili e della Pineta Sacchetti, si snodano percorsi urbani in cui la città nuova nasce sugli antichi tracciati risalenti fino all’epoca romana, come quello della via Cornelia sulle alture sovrastanti il Vaticano. A partire dal suggestivo

    Casale cinquecentesco di San Pio V, oggi sede dell’Università degli Studi Link Campus University, il quartiere limitrofo sarà l’ambientazione di una caccia al tesoro virtuale, che porterà i partecipanti a compiere un vero e proprio viaggio attraverso una lettura alternativa di cultura, sapori e tradizioni del posto.

    Gli artisti coinvolti

    ROBOCOOP (acronimo per Roma Bologna Cooperazione) è un duo artistico nato nel 2012 che opera principalmente nel contesto urbano della città, lo scopo è quello di documentare il mondo dell’architettura confrontandolo con il passato, utilizzando diversi strumenti – come collage, installazioni, fotografie, incisioni, disegni ecc. – con un approccio provocatorio e riflessivo. È composto da due fotografi e architetti; le sue opere sono state esposte e pubblicate in Italia ed in Europa, nel 2018 ha partecipato alla collettiva “Little Italy” della Biennale di Architettura di Venezia e nel 2019 ha esposto nella collettiva “The Architectura Eloquentia” a Palazzo Cavallerini-Lazzaroni.

    I promotori: Open City Roma
    Open City Roma è l’associazione fondata nel 2010 che promuove eventi artistici e culturali nella Capitale -fra i quali Open House Roma, che ogni anno in un solo week-end apre le porte di 250 luoghi di interesse architettonico a oltre 30 mila persone- con scopi sia formativi che ricreativi al fine di tutelare, promuovere e valorizzare le risorse ambientali e il patrimonio storico, artistico, architettonico e sociale presente sul territorio della Capitale. Open City Roma si propone di sperimentare nuove tecnologie, di ipotizzare scenari di trasformazione della realtà urbana, generando piattaforme di co-produzione culturale e incentivando la partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica e culturale del territorio.

    www.viaggineiparaggi.it
    www.openhouseroma.org/
    www.romarama.it

    https://www.facebook.com/OpenHouseRM
    https://www.instagram.com/openhouse.roma/

     

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