In sede Ail apposta targa commemorativa Franco Mandelli

Roma – “Il prossimo giovedi’ 25 luglio 2019, alle ore 11 a Roma, per ricordare l’illustre ematologo e storico Presidente di AIL a un anno dalla sua scomparsa, sara’ posata una targa commemorativa all’interno della Sala Convegni della sede nazionale AIL, in Via Casilina, 5. La cerimonia si terra’ alla presenza della famiglia del prof. Mandelli, del prof. Sergio Amadori, attuale Presidente Nazionale AIL e di alcuni rappresentanti dell’Associazione Italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma”, si legge in una nota dell’associazione. Il Professor Franco Mandelli e’ considerato il padre dell’Ematologia italiana e colui che ha elevato l’AIL a modello di eccellenza del volontariato solidale in campo sanitario. AIL, che quest’anno compie 50 anni, cosi’ come oggi la conosciamo, e’ frutto del lavoro e dell’impegno costante che il professor Mandelli ha saputo costruire negli anni. “‘Cura e cuore’ era il motto di Franco Mandelli, uomo di straordinaria umanita’ e medico di elevato profilo scientifico e culturale. Le sue origini- continua il comunicato- sono a Bergamo dove nasce nel 1931, da papa’ ingegnere e mamma insegnante. Laureatosi alla Statale di Milano, si specializza in Medicina Interna a Parma. Decisivo per la sua formazione e’ l’incontro con Jean Bernard, luminare dell’Hopital Saint-Louis. A Roma, dove aveva iniziato giovanissimo a impegnarsi nel campo delle malattie del sangue, a quei tempi quasi sconosciute, il professor Mandelli mette in piedi il reparto di Ematologia del Policlinico Umberto I e nel 1982 fonda il primo centro pubblico per il trapianto di midollo osseo. Il Prof. Mandelli ha fondato anche il GIMEMA (Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto) ma soprattutto e’ stato l’anima e l’artefice di AIL che ha presieduto per lunghi anni”. “Sotto la sua guida illuminata, l’Organizzazione- recita ancora il comunicato- decolla mantenendo saldi i principi ispiratori e la mission, quella di raccogliere fondi da destinare alla ricerca contro i tumori del sangue e garantire assistenza ai pazienti e ai loro familiari attraverso una rete che nei decenni ha saputo attrarre quasi 20.000 volontari e creare 81 Sezioni provinciali diffuse sul territorio nazionale. Il ricordo della sua grandezza morale e della dedizione che ha messo nel lavoro e per i malati, sara’ sempre vivo”. “Ricordarlo con un piccolo gesto, come questo – annota Sergio Amadori, Presidente nazionale AIL – significa testimoniare tutta la nostra gratitudine per un uomo e un medico che e’ stato sempre al servizio degli altri”.