Influenza, attenti ai virus che galleggiano nell’aria

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    Influenza, attenti ai virus che galleggiano nell’aria –

    Siamo nel pieno del picco influenzale con quasi  4 milioni di italiani colpiti dall’infezione. Come difendersi dai virus? Le raccomandazioni utili  per difendersi sono molte, al primo posto il vaccino (farlo adesso però è inutile, è troppo tardi), subito dopo lavarsi e rilavarsi le mani e, possibilmente,  evitare  starnuti e colpi di tosse di chi ti è vicino che trasforma in proiettili letali batteri e virus.

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    Ma cosa fare contro i virus che “galleggiano” nell’aria, quelli liberati dal respiro? Molto poco perché li respiriamo. Lo rivela una ricerca dell’Università del Maryland, condotta da Donald Milton. Secondo lo studio pubblicato su Pnas, nell’aria che circonda una persona influenzata ci sono minuscole goccioline che rimangono sospese e che rappresentano un rischio reale nella  trasmissione per via aerea dell’infezione.

    Gli scienziati hanno raccolto il respiro di 142 persone influenzate, il primo, il secondo e il terzo giorno dopo il manifestarsi dei primi sintomi e valutato il grado di infettività dell’aria, per vedere se in mancanza di tosse e starnuti, questa era “pulita” o contaminata dai virus.

    L’analisi dell’aerosol ha rivelato la presenza di  virus infettivi nel 39% dei campioni dimostrando che  buona parte dei casi di influenza producono, anche senza tosse e senza starnuti,  aerosol contagiosi.

    A sorpresa, i ricercatori hanno poi  visto  che nel 48% dei 23 campioni di aerosol acquisiti da pazienti senza tosse, è stato trovato RNA virale in quantità rilevante, mentre a  quelli, acquisiti da persone con  tosse  e starnuti, non erano associabili  quantità maggiori di RNA virale.

    Alcuni dati sull’influenza

    Secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità dall’inizio della sorveglianza (settembre) si sono verificati 140 casi gravi e 30 decessi. Solo nelle ultime ore ci sono stati  altri due decessi di persone non vaccinate: un 50enne nell’ospedale di Udine, dove un’altra persona è in grave condizioni per una forma influenzale molto aggressiva e  un uomo di 63 anni  deceduto ieri pomeriggio nell’ospedale S. Anna di Ferrara.

    Per i 30 decessi nel   43% dei casi a trasmettere l’infezione è stato il virus A/H1N1pdm09, nel 40% il virus B e nel 17%   virus influenzali A non sottotipizzati. Per i 140 casi, rilevati  dall’inizio della sorveglianza, nel 48,6% dei casi gravi è stato isolato il virus A/H1N1 pdm09, nel 2,1% A/H3N2, nel 9,3% virus A non sottotipizzati e nel 40% il virus B.

    Rita Lena

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