La Domus Transitoria, prima dimora di Nerone foto

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    La Domus è stata aperta al pubblico il 12 aprile.

    Lo storico Svetonio racconta come uno scandalo il fatto che Nerone edificasse il suo palazzo privato senza curarsi delle ingenti spese che esso comportava: prima la Domus Transitoria, che permetteva di “transitare” dal Palatino all’Esquilino, seguita, dopo l’incendio del 64 d.C., dalla Domus Aurea. Infatti come scrive lo storico romano Svetonio : “Fatta costruire per sé una casa che dal Palatino andava all’Esquilino, dapprima la chiamò Transitoria; poi, quando un incendio la distrusse, la fece ricostruire e la chiamò Aurea”. (G. Svetonio, Vita di Nerone, 31)

    Il progetto si inserisce nel programma del Parco archeologico del Colosseo di restituire ai visitatori luoghi e percorsi da tempo inaccessibili. Inoltre, questa straordinaria apertura, contribuisce a definire un itinerario neroniano all’interno dell’area archeologica che si estenderà dal Colle Oppio al Palatino. Il visitatore potrà fare un’esperienza reale, circondato da ciò che resta della residenza e virtuale, attraverso le ricostruzioni in alta definizione di quelle che dovevano essere le straordinarie decorazioni pittoriche e marmoree della Domus Transitoria.

    Oggi i resti della Domus Transitoria si trovano sotto il Palazzo imperiale della dinastia dei Flavi, sotto il triclinio della Cenatio Iovis, chiamata cosi poiché vi era posto un albero genealogico che vedeva come capo scipide Giove, padre degli dei e protettore di Roma. Sappiamo dalle fonti che la Domus Transitoria fu la prima regia di Nerone, poi dopo l’incendio del 64 d.C divenne parte della Domus Aurea, la famosa villa di oltre 80 ettari, voluta da Nerone. Sappiamo che dopo il periodo di guerre civili, seguito alla caduta di Nerone, nel 69 Vespasiano, una volta sul trono, rifiutò abitare nella Domus Aurea e preferì abitare la zona degli Horti Sallustiani, tuttavia Domiziano fece ricostruire l’ambiente tra l’81 e il 92.

    La Domus Transitoria così si trova sotto le rovine della grande sala da banchetto della Cenatio Iovis dell’età domizianea. Il visitatore attraversando gli ambienti del triclinio della Cenatio Iovis, scende una rapa di scale per trovarsi letteralmente immerso negli ambienti della prima residenza neroniana, quella precedente il famoso incendio. Questi ambienti l’ultima volta che sono stati aperti fu 70 anni fa ora finalmente dal 12 aprile sono nuovamente fruibili al pubblico. Prima di mostrarla al pubblico sono stati necessari 10 anni di lavori di restauro e consolidamento.

    Della domus Transitoria sono ancora riconoscibili alcuni ambienti, tra i quali uno spazio che originariamente era occupato da un sontuoso ninfeo con giochi d’acqua, e camere decorate con affreschi, stucchi e pavimenti di marmo. Grazie alla realtà virtuale, il turista, avrà la possibilità di entrare d’entro alla Domus Transitoria e vederla cosi come appariva a Nerone.

    Cosi gli ambienti sotterranei di quello che fu la domus Transitoria, riutilizzati come sostruzioni della domus Aurea prima e della domus Flavia poi, rivivono con i loro originari spazi grazie alla realtà virtuale. Cosi rivive lo specus aestivus decorato con fontanelle che davano refrigerio e le decorazioni. Questi ambienti ipogei, vennero scoperti nel Settecento dai Farnese (che depredarono letteralmente l’area. Inoltre, identificarono erroneamente l’ipogeo, come i Bagni di Livia, poi indagati con criteri scientifici e conservativi agli inizi del Novecento da Giacomo Boni, sono in realtà attinenti ad uno specus aestivus, uno sfarzoso padiglione estivo, in origine aperto al centro, di cui restano i segni della preziosa decorazione di affreschi, stucchi e pavimenti in opus sectile.

    E, a proposito degli affreschi, al Museo Palatino, grazie a un accordo di prestito con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, tornano anche, dopo trecento anni, alcune delle decorazioni murali che appartenevano alla Domus, e che furono scoperte nel Settecento dai Farnese: si tratta di due grandi fregi e una serie di formelle, attribuite a Fabullus, il pittore della Domus Aurea. Molte delle decorazioni furono infatti rimosse dai Farnese e portate a Napoli, e oggi sono conservate in diversi musei e collezioni.

    Girando per gli ambienti della domus Transitoria si entra in una enorme latrina con 50 posti, questo ambiente fu creato per gli operai che lavoravano già al cantiere della Domus Aurea, infatti dopo i danneggiamenti subiti dall’incendio del 64,Nerone la fece interare per costruirvi sopra parte della domus Area.

    A ridosso di un muro si vedono anche i graffiti lasciati dagli operai che lavoravano al cantiere della nuova reggia neroniana.
    Evidentemente a Nerone lo sfarzo del Platino e della Domus Transitoria non erano abbastanza poiché stando a quanto scrive Svetonio: “Nerone inaugurò la sua nova dimora, la Domus Aurea, esclamando : ‘Finalmente posso vivere come si addice ad un uomo’”.

    INFO E PRENOTAZIONI

    ORARI DI APERTURA SITI SUPER

    Casa di Augusto, Casa di Livia, Aula Isiaca, Loggia Mattei
    chiusi lunedì
    Orario invernale (fino al 31marzo) dalle ore 9:00 alle ore 12.30
    Orario estivo (1 aprile – 30 settembre) dalle ore 9:00 alle ore 13:30
    Museo Palatino, Criptoportico Neroniano
    Orario invernale (fino al 31marzo) dalle ore 9:00 alle ore 15:30
    Orario estivo (1 aprile – 30 settembre) dalle ore 9:00 alle ore 18:30
    Santa Maria Antiqua con Oratorio dei 40 Martiri e Rampa Domizianea, Tempio di Romolo*
    chiusi il venerdì
    Orario invernale (fino al 31marzo) dalle ore 13:00 alle ore 15:30
    Orario estivo (1 aprile – 30 settembre) dalle ore 14:30 alle ore 18:30
    +39 06 39967700

    Emiliano Salvatore

     

     

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