La Genesi sulla Luna
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La missione lunare israeliana, non ha avuto esito positivo, si prefiggeva di studiare in modo accurato i campi magnetici delle rocce lunari. Beresheet era il nome della missione: dalla prima parola della Genesi, che da inizio a tutta la Bibbia. La missione Beresheed aveva un qualcosa di altisonante nel nome e forse dissacrante al tempo stesso. Forse il voler quasi rendersi come Dio, sostituirsi a Lui.
Si trattava di un veicolo leggero, di soli 180 chilogrammi senza carburante, lanciato da un razzo SpaceX Falcon 9. Staccatosi dal razzo 30 minuti dopo il decollo è entrato nell’orbita terrestre. Poi, ha sfruttato per due mesi la gravità terrestre, poi il lander ha usato li propulsori per spostarsi su orbite sempre più ellittiche fino a essere abbastanza vicino alla Luna da venire catturato dalla gravità lunare.
La missione è la prima missione spaziale israeliana e la prima missione finanziata da privati. Allinterno del Lander si trova un CD-Rom contenente disegni, testi, simboli e canzoni israeliani – per un totale di ben 30 milioni di pagine di informazioni , sono stati inseriti in una capsula del tempo anche gli oggetti di un sopravvissuto della Shoah e una Bibbia ebraica.
Oltre a quanto scritto sopra la missione si prefiggeva il compito di spedire qualche tardigrado sulla Luna, questa idea è venuta a Nova Spivack, un imprenditore statunitense che ha contributo a fondare l’Arch Mission Foundation (AMF), un’organizzazione che ha come scopo la creazione di archivi sull’umanità, da disseminare sulla Terra e nello Spazio in modo da preservarli per le generazioni future ed eventualmente per farci conoscere a specie aliene.
Questi “ orsetti d’acqua” sono resistentissimi infatti i tardigradi sono in grado di sopravvivere in condizioni che sarebbero letali per quasi tutti gli altri animali, resistendo in particolare a: mancanza d’acqua (possono sopravvivere quasi un decennio in condizioni di totale disidratazione); resistono a temperature alte o bassissime (possono resistere per pochi minuti a 151 °C, per parecchi giorni a -200 °C alti livelli di radiazione (anche centinaia di volte più alti di quelli che ucciderebbero un essere umano); resistono a basse o alte pressioni (anche sei volte maggiori di quelle dei fondali oceanici); mancanza di ossigeno; raggi UV-A e alcuni tipi perfino ai raggi UV-B.
Se posti in condizioni avverse come quelle sopra elencate questi animali sviluppano una serie di meccanismi difensivi che vanno dall’incistidamento alla sospensione di ogni attività metabolica visibile (criptobiosi). In condizioni di disidratazione ritraggono le zampe e si contraggono riducendo la superficie per rallentare l’evaporazione dell’acqua. Questo fornisce il tempo per la sintesi di sostanze protettive. Nel caso di basse temperature nel liquido che riempie l’emocele si formano cristalli di ghiaccio a crescita controllata.
Si riteneva che, in entrambi i casi, una funzione importante fosse svolta dalla sintesi del trealosio, uno zucchero disaccaride che con l’acqua e le altre sostanze cellulari forma un gel che permette la conservazione degli organelli fino alla successiva eventuale reidratazione, utilizzato a tale scopo da vari animali dotati di elevata resistenza alle condizioni estreme.
I tardigradi sono invulnerabili, essi sembrerebbero quasi immortali. In ogni caso, il rischio di contaminazione per il suolo lunare, sembrerebbe pari a 0 poiché la Luna non ha un clima atto ad ospitare la vita e questi esseri hanno bisogno di acqua per riattivarsi.
Questo esperimento non desta preoccupazione perché nostro satellite è considerato quasi sicuramente privo di vita a differenza di Marte sul quale si sta ancora indagando. Le sonde quindi possono portare a compimento esperimenti come quello del progetto israeliano. Anche la Cina ha fatto degli esperimenti con il cotone. Comunque le precedenti missioni, condotte da USA, Russia, Cina, sul suolo lunare hanno lasciato già dei rifiuti organici.
Tuttavia c’è chi teme che la missione israeliana potesse avere lo scopo, volutamente, di “donare” vita alla Luna mediante questi tardigradi.
Emiliano Salvatore
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