Micrometeoriti, sulla Terra ne cadono 5200 tonnellate l’anno

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    Micrometeoriti, sulla Terra ne cadono 5200 tonnellate l’anno –

    Le cosiddette stelle cadenti, in realtà detriti o sciami di detriti, più o meno piccoli, persi da comete ed asteroidi, che la Terra attraversa nel suo giro annuale intorno al Sole, non “cadono” solo a San Lorenzo, o in altre determinate occasioni, ma si trovano, in quantità importanti, su tutto il piano dell’eclittica.

    Ad ogni attraversamento il nostro pianeta ne raccoglie un po’ ed è allora che diventano visibili come piccole stelle che sfrecciano nell’oscurità.

    Uno studio che uscirà giovedì su Earth and planetary science letters stima in 5200 tonnellate per anno la quantità di “stelle” che cadono sulla Terra. Un numero impressionante che è il risultato di un campionamento ventennale effettuato nei pressi della base antartica franco-italiana Concordia a Dome C,  che si trova a 1100 chilometri all’interno dell’altopiano antartico a 3200 metri sul livello del mare. Un luogo inospitale che però offre il vantaggio di conservare le micrometeoriti contro l’alterazione acquosa e le contaminazioni ambientali.

    Per evitare la contaminazione dovuta alle attività della stazione, i campioni di neve sono stati estratti da canali con profondità superiore a 2 metri, in corrispondenza della neve caduta nelle annate precedenti al 1995. Più precisamente il periodo di caduta delle particelle raccolte va dal 1920 al 1980.

    Gli autori dello studio nella conta hanno considerato particelle sub-millimetriche, che sarebbero le principali contribuenti alla massa extraterrestre annua depositata sulla Terra. Inoltre, è stato valutato il ruolo dell’atmosfera sia nel bloccare le particelle in arrivo, sia nel trasformarle durante il loro ingresso, quando  parte del flusso viene vaporizzato, mentre un’altra parte sopravvive come particelle fuse (le cosiddette cosmic spherules) e non fuse (unmelted meteorites).

    Le campagne di raccolta dei campioni analizzati in questo studio sono tre, tutte effettuate durante il periodo dicembre-febbraio – l’estate australe – degli anni 2001-2002, 2005-2006 e 2015-2016. La temperatura media nelle trincee scavate per il rilevamento era stabile e variava da -45 °C a -55 °C. La neve è stata sciolta riscaldando delicatamente il serbatoio in acciaio inossidabile che la conteneva tramite un bagno d’acqua esterno, in modo da non indurre alterazioni chimiche.

    Per descrivere i complessi processi fisico-chimici che avvengono durante l’ingresso in atmosfera, i fisici hanno utilizzato modelli teorici e simulazioni. Dopo complessi procedimenti di conta, il totale di particelle raccolte nelle tre campagne è stato di 1280 unmelted meteorites e 808 cosmic spherules, e il flusso di massa totale trasportato dalle micrometeoriti di diametro variabile fra 30 e 240 micron è stato stimato essere di 2.7 microgrammi per metro quadro all’anno nel caso delle unmelted meteorites e di 5.2 microgrammi per metro quadro all’anno nel caso delle cosmic spherules.

    Estendendo questi risultati a tutto il pianeta, il flusso totale annuale di micrometeoriti risulta, quindi, di  5200 tonnellate all’anno.

    Gli autori dello studio hanno infine confrontato il valore del flusso di micrometeoriti calcolato con le previsioni teoriche, confermando che la maggior parte delle micrometeoriti proviene dalle comete della famiglia di Giove (80 per cento) e il resto dagli asteroidi.

    Rita Lena

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