Migliorare la mobilità e l’accessibilità a Roma

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    Nuovi scenari di mobilità per la città di Roma. E’ quanto illustrato oggi nel corso dell’incontro “Migliorare la mobilità e l’accessibilità a Roma”, organizzato oggi dall’ associazione culturale Città in Movimento, la Commissione Sistemi di Regolazioni del Traffico, istituita presso l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma e l’Università di Roma Tre.

    Collegamenti aerei con la realizzazione di sistemi a fune o tapis roulant (sistema pedonale veloce); una nuova circolare tranviaria, da realizzare utilizzando sistemi innovativi e a basso impatto, e un sistema di smart parcking, sono i tre i progetti illustrati e realizzabili in tempi brevi e a costi contenuti per migliorare l’accesso dei cittadini alle stazioni delle metropolitane, migliorandone la connessione con il territorio, aumentare la mobilità all’interno della Capitale e ridurre i tempi di parcheggio e, quindi di inquinamento.

    L’intervento dell’assessore alla Mobilità Guido Improta: “Recuperare la credibilità dell’amministrazione pubblica, creare opportunità per gli investitori e realizzare opere utili per migliorare la mobilità attraverso processi di partecipazione consapevoli che la partecipazione non può prevalere sulla decisione”. Lo ha detto Improta intervenendo all’incontro “Migliorare la mobilità e l’accessibilità a Roma”, organizzato oggi dall’ associazione culturale Città in Movimento, la Commissione Sistemi di Regolazioni del Traffico, istituita presso l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma e l’Università di Roma Tre.

    “E’ necessario recuperare l’utilità dell’intervento pubblico coniugandolo alla sostenibilità economica” è questo l’obiettivo delle linee guida indicate dall’assessore Improta nel suo intervento all’incontro. “ Per questo – ha aggiunto – è necessario procedere a riesaminare tutte le ipotesi progettuali per migliorare la mobilità e la vivibilità della città in funzione delle risorse disponibili o reperibili” In questo senso Improta guarda “alla Regione, all’Europa ma anche ai privati grazie al projet financing” garantendo quella che ha definito la “moneta di carta” laddove “l’amministrazione pubblica recupera credibilità sui mercati se è in grado di mantenere i tempi di realizzazione delle opere”

    Improta ha chiarito che “la metro C non ritengo sia una infrastruttura fondamentale, perché non risolutiva del problema mobilità per Roma, ma era necessario risolvere i nodi che drenavano risorse senza fa avanzare l’opera”, la metro D “non si farà perché il ministero dei Trasporti ha chiarito che le risorse non ci sono” e ha annunciato d’aver “chiesto all’Agenzia per la Mobilità di verificare se ci sono interventi alternativi meno impattati dal punto di vista economico”.

    Improta ha ammesso che la sua può essere giudicata una “visione pessimistica, ma è invece realistica, perchè – ha detto – l’eredità amministrativa che abbiamo ereditato” nonostante l’intervento del governo “la dobbiamo gestire da soli e dunque la responsabilità di uscire da questa situazione è di Roma e dei suoi cittadini”

     Nel corso dell’incontro poi sono state illustrate le potenzialità dei sistemi su ferro di superficie, ipotizzando nuovi tracciati tranviari per il centro storico e soluzioni innovative per via dei Fori Imperiali: per migliorare la mobilità all’interno della Capitale il tram deve ampliare la sua rete. In via dei Fori Imperiali con una sede tranviaria e una pista ciclabile, in via del Corso (sede tranviaria a doppia via) e in via Veneto (sede tranviaria centrale). Proposta anche una soluzione per la connessione su ferro per la zona di Tor Vergata (Policlinico ed università) dando un nuovo ruolo alla ferrovia concessa Roma-Giardinetti. Un primo step prevede la connessione fino all’autostrada A1 per un totale di 21 fermate su un percorso di 15 Km (9Km già esistenti) e 6 Km da realizzare per trasportare oltre 55mila passeggeri/giorno. Il progetto complessivo della riqualificazione della Roma-Giardinetti prevede inoltre in prolungamento a sud fino ad Anagnina ed a nord-est passando per Tiburtina, Prati Fiscali e via Ugo Ojetti.

    E’ stato poi spiegato come realizzare possibili nuovi sistemi di adduzione alla linea B/B1 della metropolitana attraverso sistemi ettometrici e a fune, terrestri o aerei, che collegati con le attuali stazioni della metropolitana consentano di migliorare l’accessibilità alla rete del “ferro” e ampliare dunque l’area servita dalla stessa. In particolare sono stati considerati i possibili collegamenti per Porta di Roma, per Grottaperfetta e per la zona della Magliana con sistemi a fune, mentre con sistemi meccanizzati il collegamento con la via Ostiense e con il tridente.

    Pur ritenendo indispensabile realizzare per Roma il modello a quattro linee metropolitane previsto da Nuovo Piano Regolatore Generale, le proposte sulla rete tranviaria e sulla ferrovia concessa presentate oggi, unitamente ai sistemi ettometrici e i collegamenti a fune, consentono di fatto di “sostituire” quasi completamente le funzioni garantite dalla futura metropolitana D e dal prolungamento della metropolitana B1 oltre jonio.

    E’ stato presentato infine uno studio, realizzato su un’area ristretta di Roma – 1000 stalli con strisce blu sui 72mila oggi disponibili -, che dimostra quali potrebbero essere i benefici, sia per il gestore che per l’utenza, nell’uso di sistemi tecnologici per la gestione della sosta e per la ricerca di stalli liberi per migliorare il sistema di parcheggio, ridurre i tempi per la sua ricerca e abbattere l’inquinamen

    L’indagine realizzata nell’ottobre 2013 in una zona di Roma ha verificato che la ricerca di una parcheggio crea il 30% di traffico in più e per la ricerca di un parcheggio il cittadino perde tra i 6 e 14 minuti (dato medio). Più interessante è quanto emerso a proposito dell’utilizzo degli stalli (strisce blu): il 42% è risultato regolare, il 36% occupato da residenti o esentati vari mentre ben il 22% è illegale (non pagante). L’indagine ha inoltra verificato che presa una giornata tipo, su 333 stalli, l’incasso medio è di 1.000 euro ma il mancato incasso è di 500 euro

     

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