Non si uccidono così anche le videoteche?

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    Non si uccidono così anche le videoteche?

    Per stemperare il corale disappunto degli sparuti, ma socialmente utilissimi, piccoli imprenditori del settore delle videoteche, abbiamo preso in prestito significativamente il titolo di un vecchio film del 1969 di Sydney Pollack, che ebbe molto successo a suo tempo in sala ed in home video.

    Recepiamo il lamento, come di consueto inascoltato dalla politica, passata e presente, e lo indirizziamo prontamente al ministro Franceschini, vertice ancora una volta nel recente governo Gentiloni del dicastero, denominato pomposamente, dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

    VIDEOTECHE PENALIZZATE DALL'USCITA IN TV DI FILM PREVISTI IN DVD.

    VIDEOTECHE PENALIZZATE DALL’USCITA IN TV DI FILM PREVISTI IN DVD.

    Comprendiamo che la categoria degli esercenti delle videoteche abbia ormai una voce, flebile e poco altisonante, drasticamente ridottasi numericamente come è dagli oltre 20mila negozi in tutta Italia, al momento del suo massimo fulgore, alle poche centinaia di unità, attuali, di cui solo 20 a Roma. E ciò è potuto avvenire, ovviamente, anche grazie alla mancanza di agguerriti sindacati a rappresentare la categoria ed a difenderla ed a causa, soprattutto, dei pochi voti esistenti in serbatoio a supportarli elettoralmente.

    Ma tutto ciò, signori politici di sinistra al governo, non è giusta causa per azzerare e distruggere una piccola imprenditoria, lo ripetiamo socialmente utile, ed in momenti di crisi quali gli attuali, ancora più importante e culturalmente valida, con il suo obbiettivo di rallegrare e distrarre, mediante il noleggio in dvd di tutti i film, già usciti in sala da oltre 3-4 mesi, i fine settimana delle famiglie italiane non in grado di recarsi al cinema.

    Ed il grido di dolore e di disperazione della categoria è dovuto, anche questa volta, alla indegna e reiterata sopraffazione di mancato rispetto della finestra temporale prevista, operata da produttori e distributori cinematografici nei loro confronti, con la visione gratuita VOD-Video On Demand su Sky, antecedente alla uscita in dvd, per gli abbonati di oltre un certo numero di anni, del nuovo film Independence Day- Rigenerazione.

    Non si può presentare, per di più anche gratuitamente, un titolo di successo a mezza Italia e dopo una settimana venderlo alle videoteche, certi dell’acquisto da parte delle stesse per la necessità di quest’ultime di averlo in collezione, oltre tutto dopo averlo già annunciato.

    Tale comportamento, da parte dei produttori, viene qualificato giuridicamente come un preciso reato che, per decenza, non citiamo, ma tant’è perché ormai in Italia non si fa più caso a nulla.

    Le pecore vanno tosate sino all’ultimo, anche prima di estinguersi, secondo una scellerata politica dei produttori cinematografici che, da sempre, in questo decennio, hanno mal sopportato l’esistenza delle videoteche.

    Che ne direste, allora, signori politici, di dare una veloce, puntuale regolamentazione definitiva alla finestra temporale dei prodotti cinematografici alla loro uscita di programmazione dalle sale italiane?

    É dal 2008, anno in cui timidamente venne presentata una proposta di legge sul settore alla Camera, che il problema viene trascurato e che conseguentemente assistiamo alla lenta ed inarrestabile estinzione delle videoteche, con famiglie, persone e relativi non irrilevanti investimenti.

    Ministro Franceschini, ci stupisca e, finalmente, se ancora si ricorda, faccia qualcosa che abbia un sapore di sinistra ed aiuti la gente!

    Pier Francesco Corso

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