Pasta Day, il valore del seme
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Se il seme non è certificato, a rischio la qualità della filiera –
Oggi si celebra il finale del 21° World Pasta Day. Dunque è la festa degli spaghetti, dei rigatoni, delle farfalle e di tutti i loro formati e derivati.
Peccato però che i sementieri, l’attenta categoria di fornitori degli agricoltori, abbiano gettato più di un’ombra sulla loro qualità, con conseguenze sulla nostra salute.
“Assosementi, World Pasta Day: calano le superfici di frumento duro e sale l’impiego di seme non certificato. A rischio la tracciabilità e la qualità della filiera…” è denunciato nel comunicato stampa giunto in redazione nel tardo pomeriggio di ieri.
“Diminuiscono del 5,1% le superfici produttive destinate alla coltivazione del frumento duro e parallelamente cresce l’impiego del seme non certificato, che ha raggiunto il picco del 55% degli ettari coltivati in Italia. Sono le stime elaborate da Assosementi, sulla base dei dati ISTAT.”
Franco Brazzabeni, agronomo,docente di chimica agraria, consulente agribusiness e presidente della sezione cereali di Assosementi spiega:
“I dati emersi sono preoccupanti e minacciano una coltura che dà origine a un fiore all’occhiello del Made in Italy. L’uso di seme non certificato limita la piena tracciabilità delle produzioni e il calo delle superfici accentua la dipendenza dei trasformatori dalle importazioni”.
“L’impiego di seme certificato rappresenta non solo la migliore garanzia di purezza e germinabilità per il pieno successo delle produzioni, ma è anche fondamentale per sostenere l’attività di ricerca. Il settore sementiero è costantemente al lavoro per selezionare varietà in grado di competere meglio in presenza di stress, come malattie fungine, insetti e virosi, suoli ricchi di alluminio e siccità…
l’innovazione vegetale può fornire risposte a consumatori sempre più attenti agli aspetti salutistici”.
E nel finale del comunicato l’affondo:
“Le criticità del settore vanno affrontate in un’ottica di filiera: Assosementi continuerà a collaborare con i vari attori coinvolti nei tavoli di lavoro che le istituzioni hanno attivato negli ultimi mesi.”
Dunque possiamo concludere che trovano conferma le informazioni e le denunce contenute nella nostra intervista di ieri del prof.Giuseppe Altieri. Soprattutto sulle assicurazioni fornite dal presidente Paolo Barilla :”…Ora produciamo pasta con il minor impatto possibile e le colture sono strutturate per usare sempre meno chimica…”. (Nella foto, Franco Brazzabeni)
Angelo Pennacchioni