Il cinema del Piccolo America lascia San Cosimato

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    Il cinema del Piccolo America lascia San Cosimato e arriva nelle periferie romane per un “progetto alternativo all’Estate romana”. Dal porto di Ostia a Valle Aurelia fino a Tor Sapienza, i ragazzi dell’Associazione guidati da Valerio Carocci abbandonano Trastevere, “aspettando che un vento migliore soffi su Roma”, e promettono 2.699 posti a sedere e tre schermi cinematografici per un totale di 185 proiezioni a ingresso gratuito, in aree non centrali di Roma.

    Un esito che arriva dopo la querelle con il vicesindaco di Roma, Luca Bergamo, che ha deciso di inserire piazza San Cosimato, per 3 stagioni location dell’arena organizzata dal Piccolo America, nel bando dell’Estate romana.

    Piccolo Cinema America

    Piccolo America

    “Non parteciperemo al bando – ribadisce Carocci presentando il suo nuovo progetto al We Gil – perche’ non si fa un bando su un’idea di altri. Questa citta’ aveva bisogno di un format che portava il cinema in periferia. Un progetto diffuso che abbiamo immaginato anche in collaborazione con San Cosimato, che doveva essere la piazza centrale, ma abbiamo deciso di non partecipare”.

    Dal primo giugno al 12 settembre i ragazzi dell’America porteranno il cinema gratis al Porto di Ostia, a Monte Ciocci a Valle Aurelia e al Casale della cervelletta a Tor Sapienza.

    A Ostia, dove il Porto e’ stato messo sotto amministrazione giudiziaria, grazie a un contratto stipulato dall’Associazione Piccolo America con l’amministratore Donato Pizzuto, per 90 giorni consecutivi, dall’11 giugno all’8 settembre ci sara’ una platea di 1.500 posti a sedere, uno schermo di 12 metri per 8 per proiezioni a ingresso gratuito in lingua originale, a cui saranno invitati attori e registi.

    Dal 16 giugno al 31 luglio invece a Monte Ciocci il cinema sarà organizzato in collaborazione con Roma Natura (che ha già rilasciato il nulla osta) e metterà a disposizione del pubblico uno schermo di 10 metri per 6 e 199 posti a sedere che verranno rimossi ogni sera dopo le proiezioni, proprio come avveniva in piazza San Cosimato, per permettere la fruizione del parco durante il giorno. Particolarità dell’arena di Valle Aurelia saranno le maratone notturne di sabato, quando si proietteranno serie tv storiche e grandi saghe cinematografiche.

    Infine, a Tor Sapienza la manifestazione sara’ attiva dal 9 giugno al 29 luglio. Anche in questo caso sarà in collaborazione con Roma Natura e l’avvesso all’area sarà garantito per un massimo di mille persone senza sedute. Qui, gli spettatori saranno invitati a portare cuscini, coperte e plaid, ma potranno godere di uno schermo di 12 metri per otto.

    “L’unica cosa che non proietteremo sono i film della stagione, nel totale rispetto delle altre arene e dei cinema a pagamento che esistono in città”, dice Carocci che al WeGil ha chiamato a raccolta politica e mondo dello spettacolo, ma anche i residenti di Trastevere che lo hanno seguito in questi anni.

    C’è Carlo Verdone, star della mattinata che ribadisce il suo sostegno ai ragazzi e parla di una Roma “spenta, buia e violenta” e di un “Paese malato di burocrazia. Ma come dicevano i latini: dove abbondano le leggi c’e’ piu’ corruzione”. Tant’e’, Carocci richiama Petroselli e Nicolini, ribadisce la querela per diffamazione contro il vicesindaco e aggiunge che “l’amministrazione a 30 giorni dalle elezioni ha voluto strumentalizzare il nostro evento in piazza. Noi rispondiamo portando il cinema in periferia, anche se per noi lasciare San Cosimato e’ un dolore, perche’ e’ stata la nostra culla. Se Bergamo dovesse ripensarci? Dovrebbe dimettersi”.

    Interviene il regista teatrale Mario Martone, gli attori Alessandro Roia ed Eva Grimaldi sono in platea, cosi’ come i politici (alcuni candidati a vari livelli) Luciano Nobili, Marta Leonori, Marta Bonafoni, Massimiliano Smeriglio, Cristiana Avenali e Lidia Ravera.

    Sul palco, accanto a Carocci, Verdone e Giampiero Cioffredi, presidente Osservatorio per la Legalità e la Sicurezza della Regione Lazio, c’e’ Sabrina Alfonsi.

    “Un braccio di ferro che si chiude male- dice la minisindaca- perchè perdiamo tutti. Perde la città, perde Trastevere, perdono i ragazzi, anche se è un orgoglio vederli prendere la decisione di portare la loro esperienza in periferia, e perdono anche i residenti che non volevano l’arena, perche’ in ogni caso piazza San Cosimato sarà messa a bando”.

    I residenti si chiedono perchè un bando per una manifestazione che solo nel 2017 ha raccolto un pubblico di oltre 80mila persone e in tre anni ha contato in tutto 200mila persone, attirate dalle pellicole gratuite ma anche dai grandi nomi che hanno calcato quel palco. E la “speranza” per Carocci è che il cinema a San Cosimato non muoia: “Speriamo che qualcuno al posto nostro riproduca il nostro progetto, per noi sarebbe una grande vittoria. Noi, intanto, andiamo nelle borgate”.

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