Premio ANGI 2020: intervista a Marco Bussone (Uncem)

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    Sono stati numerosi i contributi di eccellenza che hanno contraddistinto la terza edizione del Premio ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori – la prima organizzazione nazionale no profit interamente dedicata al mondo dell’innovazione e punto di riferimento dell’ecosistema innovazione italiano. Tutte le maggiori istituzioni, aziende, startup e personaggi della cultura, dello spettacolo e dello sport si sono riunite per celebrare i migliori innovatori italiani in un evento che si è svolto in modalità Figital (presenza fisica al Baglioni Studios di Roma e collegamento video). Storie e temi legati dalla lotta al Covid-19 e dal rilancio del sistema economico italiano anche in vista del Recovery Fund.

    MARCO_BUSSONE_UNCEM

    Tra le ulteriori testimonianze raccolte, quella di Marco Bussone Presidente Uncem e partner di ANGI. Tra i temi trattati nel corso dell’intervista durante la cerimonia del premio ANGI 2020 Oscar dell’innovazione si è parlato di: digitalizzazione della PA, sviluppo della rete per i comuni e lo sviluppo delle aree montane anche in vista dei prossimi investimenti da parte della comunità europea.

    Nel corso del premio ANGI sono stati anche presentati i dati della ricerca condotta da ANGI in collaborazione con Lab2101 che hanno evidenziato le principali difficoltà dei giovani nel trovare lavoro rappresentate dalle scarse risorse per avviare un’attività o impresa (55,3%), poca attitudine all’innovazione e al rischio (33,1%) e poca comunicazione tra domanda e offerta (32,9%). Anche quest’anno le università (51,2%), le aziende (46,9%) e lo stato (44,8%) sono gli attori principali rintracciati dagli studenti come attori cardine nel contatto post formazione liceale o universitaria. Tra le competenze principali per avere successo lavorativo i giovani italiani di età compresa tra i 18 e i 34 anni individuano nelle prime quattro posizioni l’ambizione (38,1%), la conoscenza degli strumenti digitali (37,4%), la voglia di crescere (33,9%) e la conoscenza dei social network (33,8%).

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