Robot domestici

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    Sono trascorsi ormai anni dalla fine degli anni ottanta quando si parlava dei primi anni del 2000 come di una vera società robotizzata. Ma quanto c’è di vero in quelle previsioni degli anni ’70/’80?

    Innanzitutto dovremmo vedere la scienza che studia questi robot che si chiama robotica. Su questa scienza alla voce del dizionario Treccani si legge : robòtica il settore disciplinare che ha per oggetto lo studio e la realizzazione di robot, e le loro applicazioni pratiche nelle attività di produzione industriale e di ricerca scientifica e tecnologica. La robotica si è sviluppata secondo tre filoni principali: lo sviluppo della tecnologia costruttiva, lo sviluppo della capacità di ragionamento, l’integrazione con l’ambiente operativo.

    Si ma quando è nato veramente il primo robot?

    Se andiamo a vedere l’etimologia della parola è una parola slava, “robota”, cioè lavora, non si conosce bene chi sia stato l’inventore del termine, secondo alcuni lo scrittore ceco  Karel Čapek negli anni ’20 il quale scrisse: R.U.R. (sigla di Rossumovi univerzální roboti, traducibile come “I robot universali di Rossum”. Mentre  secondo altri dal racconto del Golem che è ambientato a Praga, dove fu creato un gigante d’argilla forte ed obbediente che svolgesse i lavori al posto dell’uomo: fu dunque creata una aberrazione di un altro essere vivente, un altro se se stesso. Se per la parola robot l’origine è certamente slava e deriva dal verbo slavo rabotat che significa lavorare … trovare l’inventore del primo automa che sostituisca l’uomo o comunque un essere che imiti l’essere vivente è molto più complicato, abbiamo vari racconti nel corso della storia umana che si confondono anche con la leggenda di creature meccaniche infatti nel testo cinese di Lei Zei si narra dell’incontro avvenuto nel X secolo a.C. tra il re Mu del Regno di Zhou e dell’ingegnere meccanico Yan Shin.

    Quest’ultimo, orgoglioso del proprio lavoro, presentò al re un robot dalla forma e dall’altezza umana. Mu rimase sgomento e spaventato allo stesso tempo nel vedere questo androide cantare e muoversi a tempo. Soltanto quando questo venne disassemblato, il re poté verificare la perizia con la quale Yan Shin aveva costruito l’automa e ricordato per questa ragione dai suoi contemporanei come l’artificiere: l’automa era fatto interamente con legno, pelle, colla e lacca, mentre al suo interno presentava parti meccaniche che facevano funzionare da soli gli organi interni. Mentre sappiamo dalla mitologia greca che il re Minosse aveva ricevuto il gigante di bronzo creato da Efesto, Talos, il cui ruolo era difendere l’isola di Creta da invasori e stranieri.

    Mentre nel IV secolo a. C., il matematico e filosofo Archita di Taranto progettò (anche se non è sicuro se egli riuscì mai a realizzarlo) un uccello meccanico, raffigurante un piccione, mosso dalla forza del vapore: Questo animale meccanico poteva  cinguettare e muover le ali.

    Alcuni ritengono che Leonardo da Vinci nel 1495  abbia inventato un automa in base a dei suoi progetti dettagliati, ma non si sa se vennero realizzati: su questi progetti si vedono armature con all’interno strumenti meccanici in grado di farlo alzare e sedere, di muovere le braccia e la testa e di aprire la bocca. Un vero e proprio RoboCop ante litteram.

    Se il robot o automa obbediente è un sogno dell’uomo fin dai tempi antichi, la scienza che permette di crearlo nasce nel XX secolo e si chiama: robotica.

    Tornando alla definizione di  robotica, sempre secondo la Treccani, è  intesa come disciplina scientifico-tecnica, è nata negli anni Settanta del XX secolo, quando nelle industrie manifatturiere si è iniziato a utilizzare i primi robot. L’ideazione e la costruzione di tali macchine, che erano allora assai poco sofisticate e piuttosto facili da realizzare, nascevano dall’incontro tra varie realtà che si andavano consolidando: le notevoli capacità tecniche accumulate dai costruttori di macchine utensili, per le quali si erano già affermate le procedure di controllo numerico (CNC, Computer Numerical Control); le conoscenze acquisite nei trent’anni precedenti con la realizzazione dei telemanipolatori, utilizzati per muovere e trattare materiali dannosi per la salute umana, specialmente nell’ambito delle nascenti ricerche e industrie nucleari.

    Ad oggi grazie agli studi effettuati in robotica, anche se non abbiamo come nel film di Alberto Sordi  “Io e Caterina” del 1980  un robot capace di sentimenti come la gelosia, (per fortuna) i progressi sono stati enormi e le nostre case si sono di anno in anno riempite di robot specializzati in varie mansioni che cooperano con noi nella gestione della nostra casa.

    Alcuni di essi sono già usuali da tempo nelle nostre case come i vari robot aspirapolvere che puliscono in modo intelligente e soddisfacente la casa, alle case che si riscaldano quando sentono che stai avvicinandoti a casa, ai robot taglia erba, pulitore automatico dei vetri, o robot atti a svolgere servizio di vigilanza: infatti poco a poco i droni e i robot si occuperanno di migliorare la sicurezza delle case. Ci sono già in commercio alcuni prodotti in grado di proteggere la propria abitazione. Uno di questi è Riley, una piccola macchina a forma di tanica, dotata di telecamera, sensori di movimento e visione notturna. Grazie a questo vigilante, è possibile ricevere immagini in remoto della casa e inviare un messaggio vocale per spaventare il potenziale ladro.

    Interessante anche il robot della Piaggio: l’azienda italiana che vende la Vespa, ha appena realizzato un robot molto simile a BB-8 di Star Wars. In grado di trasportare 18 chili di peso, Gita, che segue ovunque grazie alla fotocamera frontale in grado di riconoscere il suo proprietario. Inoltre, la sua tecnologia consente di creare una mappa 3D dell’ambiente circostante per non intralciare la strada altrui. In questo modo, aiuta a portare a casa la spesa del supermercato. L’azienda prevede di testare questo robot nei prossimi mesi, prima di rilasciarlo sul mercato.

    Immaginate di tornare stanchi a casa e di non voler cucinare, niente paura c’è Moley con due bracci meccanici intelligenti, Moley che è un robot da cucina, che include un forno a microonde e un piano cottura e che possiede due braccia per eseguire fino a 2.000 ricette. Questo robot dovrebbe essere messo in vendita quest’anno.

    Zenbo, un robot amabile  che interagisce con i bambini, in grado di svolgere funzioni di sorveglianza video, sa comprare su internet ed è in grado di ricordare gli appuntamenti.

    Grazie a questi “collaboratori domestici” fatti di elettronica possiamo avere maggior tempo per noi stessi,  per non parlare di tutti quegli elettrodomestici come lavatrice, lavastoviglie, frullatore, impastatore, ecc. che ci permettono di riposare e di non svolgere pesanti lavori che un tempo si svolgevano a forza di braccia: senza dubbio l’emancipazione si è ottenuta anche per questi progressi tecnologici.

    Emiliano Salvatore

     

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