SALUTE – BALDUZZI: “NESSUN PERICOLO” PER I CINGHIALI RADIOATTIVI PER CESIO 137

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    Sui cinghiali radioattivi i Carabinieri del NAS e NOE avviano i  prelievi. La Procura Vercelli apre una inchiesta

     

    Roma, il Ministro della Salute, Prof. Renato Balduzzi,  rassicura sul “Nessun pericolo” per la salute, come dichiarato,  abbassando il livello di allerta risuonato nei media per la radioattività causata dal Cesio 137 su numerosi esemplari di cinghiali in Valsesia. In relazione alle notizie di contaminazione dal radioattivo cesio sui campioni prelevati in Valsesia, il Ministro dichiara che “i livelli di contaminazione riscontrati non costituiscono un rischio per la salute pubblica in considerazione dei limitati consumi di carne di cinghiale e di selvaggina”.

    Sulla questione dei cinghiali della Valsesia “radioattivi”, sui quali sono state trovate quantità significative di cesio 137, questa mattina 8 marzo, si è tenuta la prima riunione operativa,  durata due ore,  tra i tecnici del Ministero della Salute e della Regione Piemonte, alla presenza del Comandante dei Carabinieri del NAS, Gen. Cosimo Piccinno, e del Comandante dei Carabinieri del NOE, Gen. Vincenzo Paticchio.

    La mappa con le coordinate precise dei luoghi di tutti gli abbattimenti degli animali contaminati è stata fornita dalle autorità regionali piemontesi. Si tratta di capi abbattuti dai cacciatori tra il 27 settembre 2012 e il 18 novembre 2012. Di ogni animale si conoscono l’età e il peso. La cartina con i luoghi degli abbattimenti  presenta i simboli delle zone più contaminate. La soglia ammessa del limite di contaminazione è di  600b/kg (becquerel per chilogrammo di peso).  Ecco i dati : colore bianco 0-600 becquerel/kg; colore blu 600-1000 becquerel/kg; colore giallo 1000-3000 becquerel/kg; colore rosso superiore a 3000 becquerel/kg. Nel corso della riunione i tecnici dell’Arpa e dell’IZS di Torino hanno ribadito che la radioattività è stata riscontrata in 27 capi ed è stata finora confermata dalle analisi dell’Izs di Foggia, Centro di referenza nazionale per la ricerca della radioattività nel settore zootecnico e veterinario, a cui sono stati inviati finora nove campioni.

    Nel quadriennio 2006-2010, sono stati sottoposti a esami di ricerca del Cesio 137 il latte, i formaggi, acqua, terra  e fieno e sono stati riscontrati livelli non trascurabili di radioattività, anche se ampiamente al di sotto dei limiti di legge, con eccezione dei campioni di terra, dove sono stati evidenziati picchi elevati a seconda delle aree di prelievo. Si è confermata così la contaminazione a “macchia di leopardo” già osservata in altre zone d’Italia al momento dell’incidente di Chernobyl. I valori dei campioni prelevati nel 2011 – solo per latte e formaggi – sono risultati nella norma.

    Al termine della riunione al Ministero della Salute, si è deciso di procedere al campionamento da parte del NOE di terra ed acqua e da parte del NAS di matrici alimentari, quali selvaggina, frutti di bosco, funghi, latte e formaggi, da sottoporre ad analisi di laboratorio in Istituti nazionali.

    L’esito della riunione con una relazione preliminare sarà riferito al Procuratore della Repubblica di Vercelli,  dott. Paolo Tamponi, che ha già aperto un fascicolo contro ignoti per avvelenamento di acque e di sostanze alimentari. L’inchiesta proseguirà il 13 marzo a Vercelli nel corso dell’incontro con gli ufficiali del NAS e del NOE.

     

    Silvana Stazzone

     

     

     

     

     

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