SALUTE – STAMINALI, IL CASO DELLA PICCOLA SOFIA E IL MESSAGGIO DEL MINISTRO BALDUZZI

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    Anche su facebook il Ministro Balduzzi si esprime sul caso della piccola Sofia e la cura di staminali

     

    Roma. Riceviamo il comunicato del Ministero della Salute sul messaggio apparso sulla pagina personale del Ministro della Salute, Prof. Renato Balduzzi, pubblicato direttamente dal Ministro sulla sua pagina Facebook – (https://www.facebook.com/balduzzi.renato) –  sul caso della piccola Sofia, che ha incontrato molta visibilità sui media per la cura con cellule staminali. Per il caso di cura controversa sulla bambina affetta da leucodistrofia metacromatica,  il Ministro della Salute Balduzzi ha incontrato ieri i genitori della piccola Sofia. Riportiamo di seguito il testo integrale del messaggio del Ministro:

    “Ieri, per più di due ore, ho incontrato i genitori di Sofia con il loro avvocato, insieme ad alcuni dei massimi esperti di terapie con cellule staminali e con gli esperti giuridici del Ministero. Innanzitutto li ringrazio per aver accettato di vederci di persona, in un incontro che è stato molto approfondito e tranquillo, al di là del clamore mediatico e dei toni anche violenti che ci sono, anche qui su Facebook.

    Il caso di Sofia e dei bambini che hanno già avuto una prima infusione di cellule prodotte da Stamina è un caso del tutto particolare: con i genitori di Sofia e il loro legale abbiamo esaminato una serie di possibilità e concordato un percorso per trovare una soluzione concreta in tempi brevissimi, per venire incontro alla volontà e alle necessità della famiglia di continuare le infusioni. I genitori hanno accettato di tornare a incontrarci tra sette giorni e noi vogliamo fare più fretta possibile. Il bene della piccola Sofia è l’unico interesse, in questo momento, per loro e anche per me.

    Permettetemi però alcune precisazioni su molte delle cose che sono state dette, impropriamente, su questo caso, sia in tv che sui giornali e sui social network:

    – Come ministro non ho il potere di far riprendere alcuna terapia con un tratto di penna, interferendo con le decisioni dell’autorità giudiziaria. L’atto dell’Aifa di bloccare le attività di Stamina presso gli Spedali civili di Brescia è un atto dovuto, e non certo perché ci sono delle irregolarità burocratiche. Le ispezioni e le verifiche condotte da molti mesi e da più organi hanno trovato gravi anomalie e problemi di sicurezza, che mettono quelle procedure fuori dalle leggi europee e italiane. La soluzione che stiamo cercando per Sofia, non è semplice e parte dal suo caso eccezionale, ma non cambia la sostanza di quel provvedimento, che non può essere ritirato finché non ci sono da parte di Stamina i necessari passi avanti per modificare la situazione.

    – Nessuno sta facendo una guerra alle terapie staminali, che sono la frontiera della medicina di oggi e una grande speranza contro malattie terribili, e il Ministero è in prima linea nel supporto alla ricerca. In Italia ci sono numerose possibilità terapeutiche con le staminali ragionevolmente sicure e per questo già accessibili anche quando non hanno concluso l’iter delle sperimentazioni.

    – Non c’è nessuna persecuzione nei confronti di Stamina e dei suoi responsabili. Le inchieste dei magistrati faranno il loro corso e fino a prova contraria vale la presunzione di innocenza. Ugualmente, il metodo Stamina va sperimentato e comprovato scientificamente e i suoi responsabili hanno il diritto e il dovere di farlo. Ma questo deve avvenire in condizioni di totale sicurezza per i pazienti e nel rispetto delle regole che la scienza si è data. L’accesso alle cure compassionevoli è un diritto di civiltà, ma anche i malati gravissimi, anche i malati terminali vanno difesi nella loro dignità: nessuno deve usarli come cavie, nessuno deve dare loro false speranze. Molte perplessità sull’atteggiamento di Stamina (e dei media che la supportano) sono state espresse per prime, già da anni, anche da molte associazioni di famiglie di bambini ammalati (da quelli affetti da SMA a quelli distrofici). Certamente loro non possono essere accusati di avere fantomatici interessi corporativi o economici da difendere, se non la vita dei loro figli, eppure esprimono dubbi legittimi sul clamore intorno al caso Stamina e su come viene raccontato e strumentalizzato.

    – Se Stamina vuole fare un passo avanti, al di là del caso urgentissimo di Sofia, può rendere accessibili e trasparenti i suoi protocolli, permettere che vengano verificati e sperimentati in condizioni di sicurezza, condividere i risultati finora ottenuti con la comunità scientifica. Finora questo Stamina non lo ha fatto, ma la possibilità c’è.

    – In ultimo: sono stato attaccato anche violentemente da più parti e accusato di cose atroci in questi giorni. Ma mentre tanti strumentalizzavano Sofia per fare clamore mediatico o politico, facendo cattiva informazione sul caso e disinformando anche tanti di voi che giustamente vi siete sentiti in dovere di alzare la voce in difesa di Sofia, noi stavamo lavorando in silenzio per difendere lei e tutti quelli che soffrono come lei. Spero che lo abbiano capito i suoi genitori, che ringrazio ancora per ieri. Il resto non conta”. Ripreso dal comunicato integrale del Ministero della Salute.

    Silvana Stazzone

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