Selfie da morire

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    Si è sempre dato mota importanza all’immagine, tutte le culture ne hanno realizzate a modo loro: dai dipinti preistorici, alla pittura di quadri o di affreschi.  Con l’invenzione e la diffusione delle fotocamere le persone andavano dai fotografi a farsi immortalare. Oggi, con l’evolversi della tecnologia, le macchine fotografiche sono alla portata di tutti e, con il tempo, sono divenute digitali permettendo di divulgare sul web le proprie foto ed i video. Quindi, se prima la foto andava stampata su carta e poi veniva mostrata ad amici e conoscenti o, nel caso di persone famose, resa pubblica mediante la stampa.

    Oggi tutto è cambiato e chiunque si trova a divulgare autonomamente le proprie foto, a costo zero sul web e potenzialmente milioni di persone possono vederla.  Oggi autonomamente possiamo auto fotografarci con un selfie. Il selfie è secondo il vocabolario Treccani : “selfie s. m. o f. inv. Autoritratto fotografico generalmente fatto con uno smartphone o una webcam e poi condiviso nei siti di relazione sociale”.

    Stando ad uno studio riportato da “La Stampa” un gruppo di ricerca dell’Università Cattolica di Milano, guidato dal docente di Psicologia della Comunicazione Giuseppe Riva, ha studiato le ragioni che spingono molti a scattarsi un selfie.

    I primi risultati della ricerca mostrano che gli scopi riconosciuti all’attività del selfie sono soprattutto «far ridere e divertire gli altri» (39%), «vanità» (30%) e «raccontare un momento della propria vita» (21%). Quanto ai motivi per cui le persone si fanno i selfie, emerge che se li fanno non tanto per esprimere come sono o come si sentono bensì per raccontare agli altri con chi sono, dove sono e cosa stanno facendo. Dalla ricerca è emerso anche che le donne sono solite scattare più selfie degli uomini, ma con un maggiore interesse per le motivazioni interiori: «mi faccio selfie per mostrare come sono e come mi sento».

    Se prima per essere “famosi “ si doveva andare in TV, oggi si va in rete. Molti cercano la fama attraverso i video postati su i social e sperano di diventare “virali” .  Questo comporta una moda che, purtroppo, in più occasioni si è rivelata pericolosa. Il voler essere famosi sul web comporta,  spesso, selfie o video estremi che delle volte finiscono in tragedia. Così, dal 2014 nel mondo sono più di 150 le persone, quasi sempre giovanissime, morte per immortalare l’attimo in cui arriva un treno a tutta velocità alle loro spalle, ma non riescono a spostarsi in tempo; per stare in bilico su una roccia sul mare o in alta montagna, però perdono l’equilibrio e precipitano, tentano di prendere al volo uno skilift, invece gli sfugge, si puntano, per gioco un’arma alla tempia, e parte un colpo o si avvicinano troppo ad animali selvatici, che li aggrediscono all’improvviso.  Nel 2016 i dati relativi agli incidenti ferroviari forniti dalla polizia evidenziano un preoccupante aumento delle vittime totali (+63%), con 72 persone investite (+47%), per la maggior parte uomini. La indebita presenza sui binari è la causa più frequente degli investimenti (56% dei casi), mentre nel 28% degli incidenti si è trattato di attraversamento dei binari e nel 16% di comportamenti sbagliati da parte dei viaggiatori.

    Secondo recenti studi ogni anno  sono 170 i morti a causa della moda estrema di fotografarsi in occasioni o luoghi a rischio, tutto per raggiungere un maggior numero di follower e like. Una popolarità a discapito della propria vita, un fenomeno che l’università Carnegie Mellon, in Pennsylvania, ha deciso di quantificare in numeri. Solo nel 2016 in India sono stati 76 le vittime dei selfie estremi, seguono Pakistan, Usa e Russia, ma è paura anche in Italia dove sono aumentate del 63%, quasi tutte morte con incidenti ferroviari. Nessun controllo sui giovanissimi, la categoria più coinvolta dalla pericolosa moda, che sfugge al controllo di genitori e forze dell’ordine.

    L’India rappresenta oltre la metà di tutte le morti da selfie totali. E’ quanto emerge da uno studio della Carnegie Mellon University e della Idraprastha Institute of Information Technology in India che hanno creato dei grafici.

    In tutte le epoche ed in tutte le culture è stato ed è importante essere accettati. La cultura è in evoluzione e con il mutare dei tempi mutano anche i modi per essere apprezzati. Oggi molti pongono foto sui social per poter avere più “like” , questo comporta una escalation di comportamenti legati al voler apparire. Focalizzandosi  sul voler apparire si sottostimano i rischi a cui ci si espone.

    Emiliano Salvatore

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