A Sigep il ricordo di Alberto Pica

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    A Sigep il ricordo di Alberto Pica, l’uomo senza cui non avremmo il gelato artigianale. Nelle parole dei figli il ritratto di un gelatiere, di un leader e di un padre. Patrizia Cecchi (Italian show director): I suoi concorsi un punto di riferimento per Sigep, gli dobbiamo tanto.

    Sono Alberto Pica

    Sono Alberto Pica

    Da una parte “la dedizione e l’abnegazione” come gelatiere, sindacalista e imprenditore, dall’altra “i valori e l’amore” di un padre: questa mattina Sigep ha ricordato in ogni suo aspetto Alberto Pica, l’uomo che ha contribuito in maniera determinante a far diventare il gelato artigianale una delle punte di diamante dell’enogastronomia made in Italy. E lo ha fatto insieme alla persone che più amavano Alberto, e che più Alberto amava: la sua famiglia, a partire dalla moglie, la Sora Maria, i figli Claudio e Roberta e i nipoti.

    L’occasione è stata la presentazione del libro “Sono Alberto Pica” di Giovanni Tagliapetra (L’Esercente Editore), “un lungo racconto e non una semplice celebrazione di un uomo semplice che, affiancato da una grande famiglia, è stato capace di rivoltare il mondo”, come spiega l’autore.

    Il figlio Claudio, che dal padre ha raccolto il testimone di leader dell’Associazione italiana gelatieri, ha ricordato soprattutto l’Alberto ‘re del gelato’: “Mio padre è sempre stato accanto e vicino ai problemi del tema e della categoria, perché per lui il gelato era un veicolo di comunicazione, un viaggio, un regalo importante ed emozionante. E’ la sua passione che ci permette di credere nel tentativo di portare avanti la tradizione del vero gelato artigianale alle nuove generazioni, in Italia e all’estero: senza mio padre forse non avremmo una gelateria di Kyoto che usa autentiche arance siciliane per i suoi gusti”.

    La figlia Roberta invece ha ricordato l’Alberto in famiglia: “Per la nostra famiglia c’è sempre stato, sempre, come padre e come nonno: non ha mai mancato un compleanno o qualsiasi altra ricorrenza dei suoi nipoti, non importava quale impegno istituzionale ci fosse da rimandare. Ciò che più mi colpisce ancora oggi, ripendo a lui, è la sua umanità: mio padre sussurrava ai potenti, come ha detto giustamente qualcuno, ma lo ha sempre fatto nello stesso modo in cui lo faceva con le persone più umili”.

    La compagna, la Sora Maria, visibilmente commossa ha preferito non intervenire dal palco della Sala Neri, ma si è poi concessa all’affetto di chi voleva ricordare Alberto, firmando alcune copie del libro.

    In un volume che ripercorre “la carriera, i traguardi, i sogni” di Alberto, ovviamente Sigep non poteva mancare: “Alberto Pica metteva il suo carisma a disposizione di Sigep, attraendo operatori in fiera perché certo che ne sarebbero usciti arricchiti di conoscenza e business. Tutti lo conoscevano e lo stimavano, un autentico vulcano- scrive Patrizia Cecchi, Italian Show Director di Italian Exhibition Group, nel suo ricordo di Alberto nel libro-. I ‘suoi’ concorsi, alla ricerca delle variazioni intorno ad un gusto oppure della individuazione delle tendenze, o mille altre idee messe in campo, hanno sempre rappresentato un punto di riferimento fra gli eventi di SIGEP. Alberto Pica voleva che in vetrina fossero i gelatieri e le infinite premiazioni avevano proprio l’obiettivo di rendere protagonisti coloro che realmente lo sono in questa filiera straordinaria”.

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